28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Imposte

Confcommercio: Tari del 2014 da quasi 5mila euro

L'associazione denuncia: tasse sempre più pesanti per il terziario. Nel 2013, con il passaggio dalla Tarsu alla Tares, l'incremento medio dei costi per il servizio urbano dei rifiuti è stato del 290% e per alcune tipologie di imprese è arrivato addirittura al 500%. Quest'anno invece l'aumento è stato di un altro 2,7% medio

MILANO - Con il passaggio dalla Tares alla Tari, nel 2014 l'esborso per alcune imprese è arrivato a quasi 5mila euro all'anno. L'allarme arriva da Confcommercio che denuncia le tasse sempre più pesanti per il settore terziario nel nostro Paese.

DALLA TARSU ALLA TASI - Nel 2013, con il passaggio dalla Tarsu alla Tares, l'incremento medio dei costi per il servizio urbano dei rifiuti è stato del 290% e per alcune tipologie di imprese è arrivato addirittura al 500%, come per la ristorazione, con punte di oltre il 600% per l'ortofrutta e le discoteche. A questi aumenti - relativi alla sola componente rifiuti - devono essere aggiunti quelli registrati nel corso del 2014 dovuti all'introduzione della Tari e pari, mediamente, al 2,7%. Incrementi particolarmente significativi per alcune categorie, come i distributori di carburante, i supermercati, i negozi di ortofrutta. Un distributore di carburante con una superficie media di 200 mq, per esempio, che già pagava 4.672 euro all'anno di Tares, con il nuovo tributo dovrà aggiungere ulteriori 289 euro per una spesa totale di 4.961 euro.

CONFCOMMERCIO; COLPA DEI COMUNI - La causa - denuncia Confcommercio - è da imputarsi prioritariamente al peso dei piani finanziari dei Comuni, sia in relazione al loro costo complessivo, sia a causa della loro estrema variabilità tra le diverse realtà territoriali.