19 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Indagini di mercato Intesa San Paolo

Vola l'export dei distretti veneti

Nel secondo trimestre del 2014 le esportazioni dei distretti triveneti hanno mantenuto un buon ritmo di crescita, registrando un aumento tendenziale del 5%. Sono stati trainanti i distretti veneti (+5,5%), secondi solo nel panorama distrettuale italiano alle aree del Piemonte e dell'Emilia Romagna.

ROMA - Nel secondo trimestre del 2014 le esportazioni dei distretti triveneti hanno mantenuto un buon ritmo di crescita, registrando un aumento tendenziale del 5%. Sono stati trainanti i distretti veneti (+5,5%), secondi solo nel panorama distrettuale italiano alle aree distrettuali del Piemonte e dell'Emilia Romagna. Pur rallentando, hanno mantenuto un buon ritmo di crescita anche i distretti friulani (+4,8%). Si sono invece portate in territorio lievemente negativo le vendite estere delle aree distrettuali del Trentino-Alto Adige (-1,5%). E' quanto emerge dal Monitor sui distretti triveneti realizzato da Intesa Sanpaolo. In Veneto è salito a sedici il numero dei distretti in crescita sui mercati esteri. È, al contempo, sceso a sette il numero dei distretti della regione che hanno chiuso in calo il trimestre. Di questi cinque sono legati al sistema casa e scontano le difficoltà presenti nel mercato immobiliare di alcuni importanti sbocchi commerciali.

GLI OCCHIALI DI BELLUNO REGISTRANO UN RECORD - Spicca per intensità e dimensioni della crescita l'occhialeria di Belluno che nel secondo trimestre dell'anno ha toccato il suo nuovo massimo storico, a quota 689,4 milioni di euro (+72,5 milioni rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente). In Italia solo il distretto della pelletteria e delle calzature di Firenze ha fatto leggermente meglio. Molto brillante è poi stato l'andamento del distretto delle carni di Verona, in forte progresso in Germania, principale mercato di riferimento per le imprese dell'area. Hanno poi fornito un buon contributo alla crescita dell'export dei distretti veneti anche le materie plastiche di Treviso, Vicenza e Padova, la concia di Arzignano, le calzature del veronese e gli elettrodomestici di Treviso. Tutti questi distretti nel primo semestre del 2014 hanno registrato un aumento dei valori esportati almeno pari al 10%.

IL MADE IN ITALY VOLA IN CINA - Una buona dinamica di crescita è stata riportata anche da quattro importanti distretti della regione, il mobile di Treviso, il tessile e l'abbigliamento di Schio-Thiene-Valdagno, la meccanica strumentale di Vicenza e la calzatura sportiva di Montebelluna, tutti con un progresso dell'export vicino al 6% circa nel secondo trimestre del 2014. Pur rallentando ha chiuso il trimestre in crescita il prosecco di Conegliano-Valdobbiadene (+3%). È, inoltre, importante segnalare l'inversione di tendenza nell'evoluzione delle esportazioni di calzature della Riviera del Brenta che, dopo la battuta d'arresto subita nei primissimi mesi dell'anno, sono tornate a crescere nei mesi primaverili, mettendo a segno un progresso tendenziale del 10%. È, infine, tornato a crescere, seppure lievemente, l'export di oreficeria di Vicenza (+1,3%), grazie alla buona evoluzione delle vendite negli Emirati Arabi e, soprattutto, sul mercato cinese e americano. L'export dei distretti veneti ha subito un rallentamento sui nuovi mercati dove hanno pesato la crisi russa-ucraina e gli arretramenti subiti in Iran. L'export verso i nuovi mercati ha comunque continuato a crescere grazie ai brillanti risultati conseguiti sul mercato cinese (Hong Kong e Cina insieme). Migliore è stato l'andamento sui mercati maturi e, in particolare, nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Sono inoltre ripartiti altri due importanti motori per la crescita dei distretti veneti, la Germania e la Francia.