19 aprile 2024
Aggiornato 22:30
Cgil

Camusso: «Bisogna riaprire i tavoli contrattuali e ridefinire le regole del sistema pubblico»

RP | RP | La sindacalista: «C'è uno straordinario problema di riforma della pubblica amministrazione e del sistema dell'istruzione che deve partire dalla valorizzazione del lavoro. Non si può immaginare che cresca in qualità avendo da anni bloccato le retribuzioni che sono anche basse, mentre invece crescono quelle delle alte burocrazie»

BOLOGNA – Per la segretaria della Cgil, Susanna Camusso, era «inevitabile» sospendere la procedura di recupero degli scatti stipendiali per il 2013 e chiedere agli insegnanti la restituzione di 150 euro. Secondo Camusso però, questo è soltanto il primo passo: il governo ora deve «riaprire i tavoli contrattuali e ridefinire le regole» della retribuzione nel sistema pubblico.

RIAPRIRE CONTRATTAZIONE PUBBLICA - «Mi sembra una decisione inevitabile perché non era assolutamente comprensibile la scelta di chiedere ai lavoratori della scuola una restituzione dentro ad una cosa pasticciata che esonerava alcuni e colpiva gli insegnanti» ha detto Camusso, a margine del convegno dell'Inca Emilia-Romagna a Bologna. Dopo questa retromarcia da parte del governo, secondo il segretario della Cgil è solo «un inizio»: infatti «c'è uno straordinario problema di riforma della pubblica amministrazione e del sistema dell'istruzione che deve partire dalla valorizzazione del lavoro». Proprio per questo «bisogna riaprire i tavoli contrattuali e ridefinire le regole» perché - ha aggiunto - «non si può immaginare che il nostro sistema pubblico cresca in qualità avendo da anni bloccato le retribuzioni che sono anche basse, mentre invece crescono quelle delle alte burocrazie».

FINE CRISI CON PIU' OCCUPAZIONE - Poi Camusso ha parlato della crisi, spiegando che il vero indicatore per l'uscita dal tunnel dell'Italia è l'occupazione e non l'oscillazione dello spread: «Abbiamo giudicato la legge di stabilità come una legge che non rispondeva alle necessità proprio perché in continuità con le politiche precedenti e non affrontava un nodo fondamentale. Non si può immaginare il paese fuori dalla crisi in ragione dello spread o di indicatori finanziari perché il vero indicatore è l'occupazione che continua a diminuire».

CONTI IN ORDINE NON BASTANO - Infatti, secondo il segretario della Cgil: «Le previsioni che abbiamo davanti, anche per gli effetti di una ristrutturazione e riorganizzazione del sistema industriale, sono la prosecuzione di questa riduzione dell'occupazione e dell'aumento dei licenziamenti e delle difficoltà. Per questo diciamo che non c'è una svolta politica se non si parte dal tema della creazione di lavoro e dell'investimento perché non basta tenere in ordine i costi».

GOVERNO PENALIZZA DEBOLI - Finora le decisioni prese Imu, Tasi o Iuc hanno penalizzato le persone più deboli, per questo è necessario che il governo si fermi e riveda le sue scelte sulla tassazione, invece di «inseguire modifiche quotidiane», ha continuato Camusso. «Per evitare figure o scelte drammatiche come quelle che erano state fatte sulla scuola - ha spiegato - sarebbe ora che il governo si fermasse un attimo, rimettesse in ordine le scelte che fa perché comunque la si giri 'mini-Imu', 'Tasi' o 'Iuc' sono una somma di carichi fiscali che arriveranno sulle persone e avranno un effetto redistributivo al contrario, penalizzando ancora le persone più deboli. Si fermassero un attimo e decidessero seriamente quale deve essere la tassazione sulla casa invece di continuare a inseguire modifiche quotidiane».

D'ACCORDO PER TASSA SU GIOCO - Anche la Cgil è a favore della proposta dei sindaci emiliano-romagnoli di aumentare la tassazione ai concessionari del gioco d'azzardo per permettere a oltre 12 milioni di cittadini di non pagare la 'mini Imu': «E' una delle proposte che abbiamo fatto - ha detto Camusso- esiste un'area del gioco d'azzardo, soprattutto online, che ha una tassazione assolutamente ridicola rispetto al giro di profitti». Ci sono, per il segretario Cgil «molte strade che portano a livelli di equità e redistribuzione», ma «mi pare che questo governo continui a perseverare nell'errore di pensare che si poteva cancellare l'Imu e poi cominciare a inseguire le forme con cui recuperare quelle risorse».

NOSTRA PRIORITA' LAVORO - Il sindacato valuterà la proposta di Matteo Renzi sul lavoro solo dopo una presentazione formale da parte del Partito democratico (Pd), fermo restando che la priorità deve essere quella di creare lavoro investendo prima di tutto sul pubblico, ha spiegato il segretario: «Il partito deciderà nella sua autonomia e lo valuteremo quando ci sarà. Per noi la priorità continua ad essere la creazione di lavoro e di investimenti a partire dal pubblico perché si crei lavoro».