De Girolamo: «niet sull’IMU»
Il Ministro dell’Agricoltura stoppa il Governo sull’abolizione della seconda rata: «Va estesa ai terreni agricoli»
Il governo Letta non trova pace e non riesce ad uscire dall’immobilismo.
Dopo avere risolto, anche se non proprio brillantemente, la questione Cancellieri, oggi il presidente del Consiglio aveva predisposto i lavori del governo per dare l’immediata impressione che la macchina, dopo le fibrillazioni legate alla ministra della Giustizia, fosse comunque in grado di ripartire.
Non a caso era stato fissata una riunione del Consiglio del ministri con all’ordine del giorno la definizione finale dell’Imu.
L’abolizione della seconda rata sulla casa al premier deve essere sembrata l’occasione migliore per dimostrare la capacità del governo di risolvere i problemi, anche se alle prese con un periodo di intensa turbolenza politica.
Inoltre tutti sanno quale fatica sia costata trovare la copertura per mantenere questa promessa ai proprietari di casa e nello stesso tempo accontentare le richieste di Berlusconi e Brunetta che di questo provvedimento hanno fatto una linea del Piave.
Tutto dunque sembrava essersi messo sulla strada giusta, ma Enrico Letta e Saccomanni non avevano fatto i conti con la ministra dell’Agricoltura, Nunzia Di Girolamo, che ha fatto saltare la seduta del Consiglio dei ministri opponendo un deciso «niet» all’ abolizione della rata sulla seconda casa se prima non si troveranno i soldi per inserire fra gli esentati anche i proprietari di terreni agricoli.
Nunzia Di Girolamo, va ricordato, fa parte di quel drappello di «governativi» che ha voltato le spalle a Berlusconi, decretando la scissione dalla costituenda Forza Italia, in nome della sopravvivenza del governo Letta.
Quindi a questo punto il premier e il suo ministro dell’Economia, Saccomanni, sull’Imu dovranno rivedere i conti.
Ma Nunzia di Girolamo non è sola nel contestare le cifre del governo sull’Imu.
Renato Brunetta ha infatti bocciato pesantemente la via seguita dal governo per trovare le coperture per l’abolizione della seconda rata, affermando a gran voce che le scelte fatte dal ministro dell’Economia faranno cadere sull’Italia la mannaia di una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea.
«La copertura viene trovata attraverso un prestito forzoso nei confronti di famiglie e imprese, dicendo loro: avete presente quello che avete pagato nel 2013? Ecco, nel 2014 pagherete certamente oltre il 100% di quello che avete pagato quest'anno. Questo - ha spiegato il capo gruppo di Forza Italia, Renato Brunetta - è un prestito forzoso, insopportabile dal punto di vista economico, anche perché il 2013 va male, il 2014 va male, come si fa a chiedere più soldi nel 2014 rispetto al 2013?». «Ma soprattutto - sottolinea l'ex ministro - è impossibile perché le regole contabili europee impediscono ai governi di fare giochetti di questo tipo a meno che non vengano trasformati in debito, perché questo diventa un debito e quindi è impossibile usare di queste coperture per coprire un taglio di tasse. E' una faccenda un po' tecnica - ha concluso Brunetta - che però ci porterà irrevocabilmente all'apertura di una procedura di infrazione da parte dell'Unione Europea, secondo la quale noi non avremmo potuto e non potevamo, non possiamo coprire un taglio di tasse, perché ricordo che l'Imu seconda rata è un taglio di tasse, con un obbligo di questo genere».
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