6 maggio 2024
Aggiornato 19:00
Corte dei Conti

«La lotta a corruzione e a cattiva gestione sono obiettivi irrinunciabili per il nostro Paese»

I giudici contabili: «In un periodo di perdurante crisi economica e sociale quale quello attuale, forte è l`esigenza di un radicale ripensamento delle politiche pubbliche»

ROMA - «La lotta alla corruzione e alla cattiva gestione, pertanto, costituiscono per il nostro Paese obiettivi primari ed irrinunciabili». Questo il monito del presidente della Corte dei conti, Raffaele Squitieri (facente funzione), che ha aperto, con il suo saluto, i lavori del Convegno di studi amministrativi.

ELIMINARE SPRECHI, LOTTA A CORRUZIONE - «In un periodo di perdurante crisi economica e sociale quale quello attuale - ha affermato il presidente Squitieri - forte è l'esigenza di un radicale ripensamento delle politiche pubbliche: dalla revisione della spesa pubblica all'eliminazione degli sprechi, dal potenziamento dei controlli alla semplificazione di norme e procedure, alla prevenzione e alla lotta alla corruzione».

FAREMO NOSTRA PARTE - Per il presidente «un ruolo rilevante nella lotta alla mala gestione può continuare ad essere assicurato - con le nuove funzioni recentemente attribuitele dal legislatore - proprio dalla Corte dei conti, che nei suoi 150 anni di vita si è sempre rigorosamente ed efficacemente mossa».

CORRUZIONE PESA SU CRISI - In materia di anti-corruzione Squitieri ha affermato, inoltre, che una congiuntura economica negativa come l'attuale, «i fenomeni diffusi di corruzione, al di là della gravissima compromissione dei valori etici, comportano anche pesanti conseguenze economiche».
La corruzione, infatti, non solo riduce la «qualità dei servizi, incide sulle entrate fiscali, aumenta l'ingiustizia sociale e la povertà, ma anche la sua semplice percezione basta a costituire un ostacolo alla crescita, in quanto scoraggia gli investimenti», ha precisato il presidente.

RIORDINO VASTO E RADICALE DI PA - «La lotta alla corruzione e alla cattiva gestione, pertanto, costituiscono per il nostro paese obiettivi primari e irrinunciabili. Le ragioni dell'erario, sospinto dalla necessità di recuperi di efficienza da un lato e dalla necessità di arginare le aree di spreco di risorse dall'altro, postulano, in questo contesto di perdurante crisi, anche un riordino, vasto e radicale, delle istituzioni pubbliche, degli apparati e delle procedure, quale presupposto essenziale per privare del terreno di coltura l'illegalità e per restituire alla società maggiore fiducia nel funzionamento dell'ordinamento democratico», ha concluso Squitteri.