27 aprile 2024
Aggiornato 03:00
I dati della Confesercenti

In 12 anni aumenti d'imposte per oltre 103 miliardi

In media, quasi 9 miliardi in più per ciascuno dei dodici anni trascorsi dall'inizio del terzo millennio. E' questo il più significativo risultato che emerge da un'analisi della Confesercenti sulle manovre di finanza pubblica succedutesi nel nostro paese dalla fine del 2000

ROMA - Oltre 103 miliardi di aumenti netti d'imposta in dodici anni, tra il 2001 e il 2012. In media, quasi 9 miliardi in più per ciascuno dei dodici anni trascorsi dall'inizio del terzo millennio. E' questo il più significativo risultato che emerge da un'analisi della Confesercenti sulle manovre di finanza pubblica succedutesi nel nostro paese dalla fine del 2000.
Un risultato che spiega altri due fenomeni. Il primo: un aumento di 204 miliardi del gettito complessivo registrato nello stesso periodo (dai 495 del 2000 ai 699 attesi per il 2012). Le maggiori entrate dovute alle manovre, dunque, rappresentano oltre la metà dell'aumento complessivo. Il secondo: un aumento della pressione fiscale di 3,4 punti (dal 41,3% del 2000 al 44,7% del 2012), che porta a quasi 5 punti il divario rispetto al resto d'Europa.

Secondo le stime ufficiali (Nota di aggiornamento al DEF), - si legge nella nota - nel 2012 la pressione fiscale toccherà il 44,7%, con un balzo di 2,2 punti rispetto al 2011 (Figura 1). Da un anno all'altro, insomma, gli italiani avranno pagato 35 miliardi in più, per effetto delle tre manovre che si sono succedute da metà 2011. Si tratta di 1.450 ? di aggravio per ciascuna famiglia. Il confronto internazionale ci colloca al terzo posto (dopo Danimarca e Svezia) fra i 27 paesi dell'Unione Europea, con un distacco di ben 5 punti rispetto alla pressione fiscale media. Questo significa - afferma Confesercenti - che se il nostro livello di prelievo fosse uguale a quello medio europeo, ogni famiglia italiana disporrebbe di un reddito aggiuntivo di 3.400 euro, ossia quasi 10 euro al giorno. Il futuro non sembra lasciare spazio a valutazioni ottimistiche, soprattutto in assenza di una ripresa dell'economia.

Sempre secondo le stime del Governo, infatti, nel 2013 la pressione fiscale aumenterà ancora, portandosi al 45,3%. Altri 9 miliardi in più; ulteriori 380 euro a carico di ciascuna famiglia italiana. Inoltre, altre sorprese possono venire dal versante delle imposte locali (regioni, province e comuni), che nel decennio passato hanno registrato un aumento di prelievo del 41% rispetto al 34% del resto della pubblica amministrazione (Stato ed Enti di previdenza). Una 'devianza', questa- precisa il comunicato - che potrebbe trovare conferma in futuro, considerato che la facoltà di aumentare le 'imposte proprie' accordata dai decreti attuativi del federalismo fiscale si accompagna alla necessità degli stessi Enti di sopperire ai tagli dei trasferimenti statali»