24 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Sondaggio della Coldiretti per l'autunno

Il caro benzina è la paura degli italiani

Solo il 3 per cento degli italiani teme la ripresa dello spread mentre l'autunno caldo fa paura a quasi la metà (48 per cento) per l'aumento del prezzo della benzina ed al 25 per cento per il rincaro della spesa alimentare

ROMA - Solo il 3 per cento degli italiani teme la ripresa dello spread mentre l'autunno caldo fa paura a quasi la metà (48 per cento) per l'aumento del prezzo della benzina ed al 25 per cento per il rincaro della spesa alimentare. E' quanto emerge da una sondaggio condotto sul sito www.coldiretti con l'arrivo dell'autunno dal quale si evidenzia peraltro che il 5 per cento è preoccupato dall'aumento delle spese scolastiche mentre il 19 per cento non risponde o indica altri timori.

EFFETTI REALI SULLA VITA DELLE FAMIGLIE - «Si tratta della dimostrazione che la crisi da finanziaria è diventata economica con effetti reali sulla vita delle famiglie con la necessità di fare quadrare il bilancio con le spese quotidiane, in cui energia e cibo incidono maggiormente, che vince - sottolinea la Coldiretti - sulle preoccupazioni relative all'andamento degli indici finanziari. Il fatto che la speculazione sui mercati finanziari faccia dunque meno paura di quella sul cibo e sulla benzina significa che - sostiene la Coldiretti - occorre intervenire urgentemente a sostegno della ripresa dell'economia reale».

CRISI «SVUOTA» CARRELLI - La crisi ha infatti svuotato il carrello della spesa con il crollo degli acquisti addirittura di latte del 7 per cento e di olio del 5 per cento, ma anche di pesce (-4 per cento), carne di maiale e vino (-2 per cento), frutta, pasta e carne di manzo (-1 per cento), secondo le analisi della Coldiretti su dati Ismea relativi al primo semestre 2012. L'aumento dei costi burocratici e fiscali e gli effetti della crisi sull'occupazione hanno ridotto la capacità di acquisto dei cittadini. Con la crisi un italiano su due (50 per cento) ha ridotto, rinunciato o rimandato le vacanze, il 47 per cento alle spese per il tempo libero, il 34 per cento agli acquisti tecnologici, mentre un italiano su tre (33 per cento) ha ridotto, rinunciato o rimandato anche le attività culturali e il 30 per cento all'auto, secondo l'indagine Coldiretti/Swg.