L'attività delle imprese dell'Eurozona sprofonda ai minimi da tre anni
I dati di maggio suggeriscono che la crisi nell'eurozona si sia aggravata e in generale corrispondono ad una contrazione in termini di Pil dello 0,5 per cento nel secondo trimestre rispetto ai tre mesi precedente
ROMA - L'attività delle imprese dell'area euro è caduta ai minimi da 3 anni a questa parte, secondo le indagini tra i responsabili degli approvvigionamenti. I risultati preliminari di maggio hanno evidenziato una nuova contrazione di questo indice, che sprofonda sempre più in territorio recessivo con 45,9 punti dai 46,7 punti di aprile, secondo i dati diffusi dalla società di ricerche Markit Economics.
Secondo Chris Williamson, capo economista di Markit citato nel comunicato, i dati di maggio suggeriscono che la crisi nell'eurozona si sia aggravata e in generale corrispondono ad una contrazione in termini di Pil dello 0,5 per cento nel secondo trimestre rispetto ai tre mesi precedente. Sarebbe un dato peggiore dei primi tre mesi mentre «una sempre più crescente contrazione nei paesi periferici si è diffusa anche in Francia e Germania. La Francia - rileva - ha indicato il più forte peggioramento delle condizioni operative in tre anni, e persino la Germania rischia di vedere il Pil in lieve calo nel secondo trimestre se la situazione continuasse a peggiorare nel mese di giugno».
Intanto si attenuano la pressioni inflazionistiche, «ma questo riflette ampiamente l'applicazione di sconti per combattere l'indebolimento della domanda. «I profitti delle aziende sono quindi sotto una maggiore pressione, e le stesse hanno quindi continuato a concentrarsi sulle attività di riduzione del personale. Nonostante fosse leggermente più debole del mese di aprile, il tasso dei tagli occupazionali raggiunge i livelli più alti dagli inizi del 2010», avverte ancora l'economia di Markit.
Nel settore privato i nuovi ordini si sono ridotti per il decimo mese consecutivo, con una dinamica che resta più forte nelle imprese del manifatturieri rispetto al terziario. Anzi proprio nel terziario, che assicura la maggior parte del Pil dell'area euro, si registrano gli unici scampoli positivi dell'indagine: per il futuro, dice Markit, le aspettative nel settore terziario sono rimaste positive, anche se risultano essere ad un livello ben al di sotto della tendenza registrata prima del periodo di crisi. Il tasso di ottimismo è salito leggermente rispetto ai minimi su tre mesi registrati ad aprile, ma rimane ancora il secondo più debole da gennaio.
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