26 aprile 2024
Aggiornato 05:00
La politica energetica del Governo Monti

Fotovoltaico: le proposte ANIE/GIFI a salvaguardia dei posti di lavoro

Natalizia: il 5° Conto Energia minaccia gli sforzi degli italiani e rischia di affossare l’industria fotovoltaica nazionale

MILANO - ANIE/GIFI ha inviato al Governo ed alle Regioni le proposte migliorative da apportare al 5° Conto Energia. Proposte condivise con la base associativa che mirano a dare continuità al mercato e garantire prospettive di sviluppo all’industria nazionale.
«Un 5° Conto Energia – dichiara Valerio Natalizia, Presidente GIFI-ANIE – con i contenuti così come riportati nella bozza del Ministero dello Sviluppo Economico, in un settore che è già stato fortemente colpito da numerose e penalizzanti modifiche negli ultimi 18 mesi, ha effetti fortemente destabilizzanti per l’intero comparto, in quanto contiene provvedimenti decisamente restrittivi per lo sviluppo del mercato e senza aperture a soluzioni innovatie già esistenti che contribuerebbero ad una migliore integrazione del fotovoltaico nel panorama energetico nazionale.»

Di seguito alcune delle proposte di ANIE/GIFI, che rappresenta oggi circa 200 aziende operanti nella filiera:
1. Innalzamento del budget indicativo di incentivazione a 7 miliardi ¤/anno;
2. Il 1° settembre 2012 quale data di entrata in vigore del 5° Conto Energia;
3. Tutela degli investimenti avviati per i grandi impianti in corso di costruzione e/o già connessi ma non a registro e per gli impianti iscritti a registro che non hanno comunicato la fine lavori;
4. L’individuazione di opportune forme di incentivazione a sostegno e sviluppo dell’industria nazionale.

«Approvare senza modifiche il 5° Conto Energia– conclude Natalizia – significherebbe vanificare gli oltre 5,6 miliardi ¤/anno già impegnati per i prossimi 20 anni mettendo in discussione la sopravvivenza delle aziende italiane. Auspico che il Governo e le Regioni apportino le modifiche essenziali proposte per permettere all’industria nazionale di continuare a creare benefici economici, ambientali e sociali per il Sistema Paese.»