28 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Quando essere «precisi» diventa un risparmio

A Fieragricola conti e novità del precision farming

Trattori e macchine da raccolta con la telemetria, come in Formula 1. Si stanno diffondendo sempre di più navigatori satellitari e guida assistita. Tanto che in provincia di Foggia, il «granaio d’Italia», gli apparecchi per l’agricoltura di precisione sono montati su 4 trattori su 10

VERONA - Nel Foggiano, il «granaio d’Italia», il navigatore satellitare con la guida assistita è diventato ormai una dotazione di base per 4 nuovi trattori su 10 che vengono acquistati. Le macchine da raccolta e i trattori di potenza superiore ai 180 Hp escono dalle concessionarie ormai col pacchetto completo. L’agricoltura di precisione sta vivendo una fase di giovinezza. Complici i rincari del carburante e dei mezzi tecnici per l’agricoltura, che con le impennate degli ultimi mesi impongono alle imprese agricole di porre maggiore attenzione ai costi di produzione. Se ci si mettono poi gli obblighi legati alla tracciabilità dei prodotti agroalimentari lungo tutta la filiera e la prospettiva di un giro di vite in materia di sostenibilità a partire dal 2014, il precision farming si traduce praticamente in un investimento utile.

Ecco allora che tecnologie come la telemetria e il controllo remoto delle operazioni in campo – esattamente come se trattori e macchine operatrici fossero delle vetture da Formula 1 – si stanno diffondendo con un ritmo decisamente più sostenuto rispetto al passato. Il Foggiano è solamente una delle aree in cui l’agricoltura di precisione si sta affermando, al pari della Pianura padana, per effetto dei vincoli imposti dalla Direttiva nitrati e della deroga ad essa collegata. Ma anche le colture orticole rappresentano un segmento in cui gli strumenti iper-tecnologici montati sulle trattrici sono decisamente efficaci.

A Fieragricola di Verona (www.fieragricola.it), nel Salone dell’agricoltura di precisione, curato in collaborazione con L’Informatore Agrario, la partecipazione degli addetti ai lavori è altissima. Fra gli imprenditori agricoli e i contoterzisti che portano la propria esperienza c’è anche Claudio Vella, agricoltore e agromeccanico di San Giorgio La Molara (Benevento), che conduce un’azienda di 250 ettari ad indirizzo cerealicolo. «Sono ormai due anni che ho preso la strada dell’agricoltura di precisione – racconta – con risultati estremamente soddisfacenti sul fronte dei risparmi».

La sforbiciata su costi di produzione, rivela, «incide fino al 15 per cento per gli agrofarmaci e fino al 10 per cento per il carburante». Concretamente, «in un’azienda di 250 ettari questo si traduce in un risparmio di 15 tonnellate di fertilizzante e di 3 tonnellate di gasolio nelle fasi di lavorazione, con una semina tradizionale». E con il gasolio agricolo schizzato a 1,1 euro al litro, parliamo di minori uscite di cassa per 3.500 euro, ai quali si devono sommare i quattrini risparmiati per i mezzi tecnici.

«Normalmente il primo step è rappresentato dall’installazione del navigatore satellitare con sistema di geoposizionamento – spiega Marco Limina, direttore di Macchine agricole domani (Edizioni L’Informatore Agrario) – ma le tecnologie ormai a disposizione sono veramente molte, soprattutto per le fasi di mappatura dei raccolti e dei terreni e per la distribuzione di agrofarmaci, fitosanitari, fertilizzanti o reflui di origine animale. Senza dimenticare la guida assistita». Ormai siamo vicini al trattore che si muove senza pilota.