19 agosto 2025
Aggiornato 00:30
Monitoraggio sul territorio nazionale

Coldiretti: Poche le consegne, rischio scaffali vuoti

Non consegnate 100mila tonnellate di cibo, mancano i prodotti freschi. Se le condizioni della circolazione non ritorneranno presto alla normalità l'esperienza insegna che è in agguato purtroppo il pericolo di speculazione nei prezzi

ROMA - Sono 100mila le tonnellate di cibo non consegnato in questi giorni a causa del maltempo: il rischio, dice la Coldiretti, è che gli scaffali dei supermercati e dei negozi rimangano vuoti nei prossimi giorni, soprattutto per quanto riguarda i prodotti freschi come verdura, uova e latte.

Mancano i prodotti freschi - Da un monitoraggio sul territorio nazionale, sottolinea Coldiretti in una nota, emerge che nei campi a causa della neve è praticamente impossibile la raccolta dei pochi cavoli, verze, cicorie, carciofi, radicchio e broccoli che si sono salvati dal gelo ma il vero problema è il caos nei trasporti che ha reso impossibile la distribuzione dei prodotti alimentari, anche quelli già raccolti come le mele e pere, ai magazzini e quindi ai punti di vendita. I mercati generali sono bloccati o lavorano a rilento mentre in molti casi si segnalano - sottolinea la Coldiretti - nei piccoli e grandi centri corse all'accaparramento di prodotti alimentari da parte dei cittadini che mandano in tilt le scorte disponibili.
La situazione peggiore è per le produzioni importate dall'estero che devono affrontare lunghi viaggi sulle strade mentre i rifornimenti sono più garantiti - continua la Coldiretti - nei mercati rionali o in quelli di vendita diretta degli agricoltori di campagna amica che vengono riforniti con mezzi più piccoli ed esclusivamente con produzioni locali che non devono subire lunghi trasporti. Se le condizioni della circolazione non ritorneranno presto alla normalità - continua la Coldiretti - l'esperienza insegna che è in agguato purtroppo il pericolo di speculazione nei prezzi.

Danno da 100 milioni di euro - Il danno per la filiera agroalimentare ammonta già - stima la Coldiretti - a cento milioni di euro soprattutto per il caos nei trasporti che impedisce la consegna dei prodotti deperibili che rischiano di essere gettati ma danni ci sono anche alle piante che cedono sotto il peso della neve mentre si registra una impennata nei costi di riscaldamento delle serre, il gelo sta bruciando le verdure invernali in campo e se continuerà a morire saranno anche viti e ulivi come nel 1985, con danni incalcolabili destinati a durare nel tempo.
Almeno due milioni di mucche e maiali nelle stalle isolate rischiano di rimanere senza acqua e cibo per le difficoltà di garantire l'approvvigionamento dei mangimi sulle strade e per i danni provocati dal gelo alle condutture che portano l'acqua agli abbeverato ma in alcuni casi a cedere - conclude la Coldiretti - sono le stesse stalle, le serre o le strutture agricole sotto il peso della neve.