19 marzo 2024
Aggiornato 03:00
L’analisi dell’Osservatorio di Fieragricola

Il decreto liberalizzazioni aiuta i giovani. Prezzi di affitti e terreni giù dal 5 al 10 per cento

Si stima che una vendita di almeno il 50 per cento dei 338mila ettari di proprietà dello Stato possa calmierare i prezzi di affitto e compravendita dei terreni fra il 5 e il 10 per cento. Una maggiore contrazione nell’area destinata alla produzione di commodities

VERONA - Con un impatto differente da zona a zona del Paese, il decreto legge sulle liberalizzazioni sortirà un effetto positivo per i giovani agricoltori e gli agricoltori attivi. L’Osservatorio di Fieragricola (rassegna in programma dal 2 al 5 febbraio a Veronafiere, www.fieragricola.it) stima infatti che una vendita di almeno il 50 per cento dei circa 338mila ettari (dato elaborato da Coldiretti su fonte Istat ) di terreni agricoli di cui lo Stato è proprietario comporterebbe un contenimento dei prezzi di affitto e di acquisto dei terreni compreso fra il 5 e il 10 per cento, con punte anche superiori in particolari aree destinate alla produzioni di commodities.
Questa flessione, naturalmente, comporterà dei benefici significativi per l’ingresso di nuovi imprenditori agricoli sul mercato e di rafforzamento di realtà già esistenti.
In particolare, a beneficiarne potranno essere alcune zone dell’area padana, in cui i prezzi di terreni e affitti sono aumentati sensibilmente negli ultimi anni, trascinati principalmente dalla diffusione delle bioenergie (questo anche in altre aree italiane, a partire dalla Puglia) e dai vincoli imposti dalla Direttiva nitrati.
Un impatto pressoché impercettibile (al massimo del 2 per cento), sarà la contrazione dei prezzi nelle zone vocate a produzioni d’eccellenza, destinate in particolare alla vitivinicoltura. In queste aree l’effetto del decreto liberalizzazioni sarà così limitato sull’impatto dei prezzi degli affitti e dei terreni da risultare irrilevante.