27 agosto 2025
Aggiornato 18:00
La manovra economica del Governo Monti

Manovra: Coldiretti, per l'agricoltura serve equità e crescita

E’ quanto ha afferamato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, alla manovra in discussione al Parlamento. Il bene terra se utilizzato come fattore della produzione in una impresa agricola merita un trattamento fiscale ben diverso

ROMA - Nessuno come noi agricoltori sa bene cosa siano i sacrifici e come il contributo al bene del Paese rappresenti un dovere per tutti. Noi non ci tiriamo indietro, ma equità e misure per la crescita devono riguardare anche il nostro settore. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, alla manovra in discussione al Parlamento.

Il bene terra se utilizzato come fattore della produzione in una impresa agricola merita un trattamento fiscale ben diverso da quello riservato a chi - ha sottolineato Sergio Marini - il fondo agricolo lo detiene a fini speculativi o hobbistici e questo vale ancora di più se si tratta di imprese professionali. Inoltre di fatto - ha continuato Marini - quasi nessuna delle misure per la crescita delle imprese previste nella manovra è applicabile per il settore agricolo. E per questo abbiamo consegnato al presidente del Consiglio Mario Monti e al Governo alcune nostre proposte - ha continuato Marini, per una filiera agricola più trasparente, più competitiva, più rispettosa di tutti. Queste nostre proposte - ha concluso Marini - non possono trovare ne' l’alibi del poco tempo a disposizione ne' quello della variazione dei saldi di bilancio in quanto rappresenterebbero emendamenti immediatamente applicabili e a costo zero. Dobbiamo convincerci tutti che equità e crescita sostenibile sono i nuovi beni comuni ai quali il nostro Paese non può derogare in ogni caso ma soprattutto nel settore agricolo, strategico per il Made in Italy.

Per l’agricoltura il decreto legge prevede, per il calcolo dell’imposta municipale propria (ex Ici) che - ha sottolineato la Coldiretti - per i terreni agricoli il valore dell’immobile è costituito da quello ottenuto applicando all’ammontare del reddito dominicale risultante in catasto, rivalutato del 25 per cento, un moltiplicatore pari a 120. E’ introdotta inoltre una aliquota dello 0,2 per cento di base dell’imposta per i fabbricati rurali ad uso strumentale e addirittura dello 0,4 per cento per le prime abitazioni rurali dei coltivatori diretti che come noto hanno vincoli oggettivi e soggettivi molto diversi dalle altre abitazioni. Sempre per i fabbricati rurali, si stabilisce una proroga al 31 marzo 2012 della scadenza per la presentazione della domanda di riconoscimento dei requisiti di ruralità (e delle successive, conseguenti scadenze). Il decreto - ha continuato la Coldiretti - dispone ulteriori oneri per le imprese con la rideterminazione delle aliquote contributive di coltivatori diretti, mezzadri e coloni. La manovra - ha concluso la Coldiretti contiene anche norme che modificano quelle contenute nella legge di stabilità sull’alienazione dei terreni agricoli e l’ulteriore stanziamento a favore dell’Agea, che sarà, per l'anno 2012, di 40 milioni di euro.