Fiat: Marchionne, la nuova Panda è la prova che non sono anti-italiano
L'AD del Lingotto: «Pomigliano è una scelta irrazionale. L'abbiamo fatta perchè ci sta a cuore il Paese». Il Ministro Fornero: «La Fiat deve resta italiana, ci confronteremo con l'azienda»
ROMA - «Jonh Elkann ed io abbiamo voluto la nuova Panda a Pomigliano perchè la Fiat ha una storia di 112 anni nel nostro paese: ci stanno a cuore l'Italia e tutti gli uomini e le donne che lavorano con noi». Sergio Marchionne, in un colloquio con il Corriere della sera dal titolo «ecco perchè non sono l'anti-italiano», ha sottolineato come «trasferire la produzione della nuova Panda dalla Polonia a Pomigliano d'Arco èstata una scelta irrazionale e controcorrente, che ha sorpreso soprattutto gli investitori e gli analisti, per rilanciare l'industria dell'auto in uno stabilimento difficile che stiamo trasformando in un centro di eccellenza».
La nuova Panda - ha affermato fra l'altro Marchionne - è una grande occasione per dimostrare al mondo che gli italiani sanno lavorare bene e che hanno tutte le potenzialità per rilanciare il nostro Paese»
Fornero: La Fiat deve resta italiana, ci confronteremo con l'azienda - Il ministro del Welfare Elsa Fornero incontrerà Fiat per un confronto sull'azienda che sottolinea «deve restare italiana». Lo ha detto lo stesso ministro intervenuta a In Mezz'ora. «Il nostro sforzo è che la Fiat resti italiana, ma resti italiana non in virtù di qualche aiuto che può avere dallo Stato e che comunque con l'Europa non potrà più avere, ma resti italiana perchè in grado di vincere la competizione sui mercati internazionali e perchè produttiva.
Questa è la cosa importante. E su questo noi confronti con la Fiat li avremo e stando almeno alle dichiarazioni che vengono dalla Fiat questo sembra essere anche il loro obiettivo e su questo ci confronteremo anche duramente».
«Conosco molto poco Marchionne - ha aggiunto - pur restando a Torino, quindi questo non è di ostacolo, però io sono parte di un governo che deve guardare all'Italia e soprattutto deve guardare all'Europa, alla capacità dell'Italia di stare bene in Europa e nel mondo». «Si possono fare molte domande alla Fiat - ha concluso la Fornero - chiedendo risposte, senza che questo voglia dire scontro. Tra persone di buona volontà e intellettualmente oneste ci possono essere divergenze di opinioni ma non necessariamente scontri».
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