28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Tassa sul gioco

Gioco: inevitabilmente la nuova tassa comporterà un ulteriore incentivo al gioco

Federconsumatori: e’ intollerabile che lo stato faccia cassa a danno della salute stessa dei cittadini

ROMA - Ha dell’incredibile la tassa sul gioco che verrà applicata dal 2012 sui giochi gestiti dai Monopoli di Stato.
«Al di là della legittimità stessa di una tassa simile, questo si tradurrà inevitabilmente in un’ulteriore spinta al gioco, per incrementare le entrate dello Stato.» – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
È questo l’aspetto che ci preoccupa maggiormente. L’incentivo al gioco come «soluzione miracolosa» per sfuggire ai problemi ed alle difficoltà della vita quotidiana.
Il potere di acquisto scende, le spese aumentano e sempre più italiani sognano vincite facili per uscire dal contesto drammatico nel quale si trovano.
Del resto non è una novità che, in tempo di crisi, i consumi consolatori aumentino: l’attuale raccolta del settore dei giochi in Italia ha raggiunto i 72 miliardi di Euro, pari mediamente a 1.200 Euro annui giocati da ciascun italiano.
Questo anche sulla spinta dell’incessante pubblicità e sponsorizzazione del gioco.

In questo contesto si rivela allarmante, inoltre, il crescente numero di giovani che si avvicinano a questo mondo, sensibili all’immagine dei soldi e della «vincita facile che ti cambia la vita», una prospettiva che si fa sempre più invitante in tempi in cui il lavoro scarseggia e la possibilità di realizzare la propria indipendenza diventa sempre più lontana.
Federconsumatori e Adusbef condannano con fermezze l’incentivo al gioco, con la chiara intenzione di fare cassa a spese della salute stessa dei cittadini: non dimentichiamo, infatti, che il gioco crea dipendenza.
Per questo ribadiamo la necessità di avviare da subito una campagna di sensibilizzazione ed educazione, a partire dalle scuole, che illustri i seri rischi della dipendenza che il gioco d’azzardo può portare.