24 aprile 2024
Aggiornato 15:30
59 imprese in più nel III trimestre 2011 (+0,16%)

Imprese: il sistema Ferrara tiene ma la vitalità rallenta

Roncarati: «Urgente sostenere l’export e liberalizzare il mercato interno»

FERRARA - L’imprenditoria ferrarese si mantiene vitale e nuove forze continuano ad entrare nel mercato ma il battito del sistema rallenta e, per molti, aumentano le difficoltà a restare competitivi. E’ questo il profilo che emerge dai dati sulle aperture e chiusure di imprese nel terzo trimestre del 2011, diffusi ieri dall’Ente di Largo Castello sulla base dei dati del proprio Registro delle imprese.

Grazie al saldo attivo del trimestre da poco concluso, pari a 59 unità (+0,16% contro lo 0,29% del corrispondente trimestre del 2010), alla fine di settembre lo stock complessivo delle imprese della nostra provincia ha raggiunto il valore di 37.626 unità. In particolare, le 392 nuove iscrizioni rilevate nel trimestre estivo sono state il 17,8% in meno di quelle del corrispondente periodo del 2010 (quando furono 477) E, accanto a questo rallentamento, tra luglio e settembre anche le cessazioni hanno segnato il passo, facendo segnare un valore di 333 unità, il 9% in più del corrispondente trimestre dello scorso anno (366). Il riavvicinarsi delle due lame della «forbice anagrafica» testimonia, in ogni caso, delle difficoltà che l’economia ferraese sta registrando in questi ultimi anni e restituisce un saldo trimestrale di imprese positivo ma inferiore di quasi la metà (-46,8%) rispetto al corrispondente saldo rilevato nel 2010.

«Il bilancio tra aperture e chiusure di imprese resta attivo ma si va riducendo e questo è un segnale di allarme importante», ha commentato il presidente della Camera di Commercio di Ferrara, Carlo Alberto Roncarati. «A reggere in questo momento – ha proseguito Roncarati - è l’export, quindi la priorità è rimettere a punto il sistema della promozione, valorizzando le competenze che ci sono già. Sul versante interno, per ridare slancio alla domanda occorre restituire capacità di spesa alle famiglie, aprendo i mercati alle forze più innovative, alle donne e ai giovani, il patrimonio più prezioso che abbiamo per costruire il nostro futuro».

Il principale fattore di stabilità della base imprenditoriale ferrarese è da ricercare nella prolungata crescita delle imprese costituite in forma di società di capitale che, oramai, determinano il 14,7% dello stock complessivo di tutte le imprese registrate in Camera di Commercio. Negli ultimi tre mesi, il loro saldo è stato pari a 18 unità (circa un terzo di tutta la crescita del trimestre), ma se si estende l’analisi ai primi nove mesi dell’anno, il loro contributo appare ancora più evidente: tra gennaio e settembre le società di capitale in più sono state, infatti, ben 108.

Il secondo elemento di tenuta risiede nel contributo, ancora elevato, che le imprese individuali assicurano al flusso delle nuove iscrizioni. Un fenomeno che, sempre più, dipende dall’apporto delle imprese aperte da cittadini immigrati: nell’ultimo trimestre il loro contributo al saldo del periodo è stato di 20 imprese, pari circa alla metà dell’incremento totale.

Se si considerano i primi nove mesi dell’anno, il saldo negativo tra iscrizioni e cessazioni di imprese individuali, senza l’apporto degli imprenditori stranieri, sarebbe stato quasi il doppio.
Sotto il profilo settoriale, nel III trimestre di quest’anno molte tipologie di attività evidenziano saldi positivi, con il Commercio, le Costruzioni e i Servizi di informazione e comunicazione a dare i contributi maggiori alla crescita di luglio-settembre. In controtendenza rispetto allo scorso trimestre, saldi negativi sono invece stati registrati da Attività manifatturiere, Servizi a supporto delle imprese e settore dei Trasporti.

Da segnalare, infine, un saldo percentuale positivo, uguale a quello rilevato per il totale delle imprese, anche per le imprese artigiane (+0,16%).