Bankitalia, l'Italia tra i paesi più arretrati per i divari uomo-donna
Nelle classifiche internazionali al 74esimo posto, in coda a UE. Saccomanni: «Fattori economici e culturali spiegano l'arretratezza»
ROMA - «L'Italia è un paese che in termini di divari di genere si colloca tra i più arretrati. Nelle classifiche internazionali sul Global Gender Gap l'Italia è al 74esimo posto, fanno meglio di noi tutti i paesi europei, peggio solo il Giappone tra i maggiori paesi industrializzati». A lanciare l'allarme è il direttore generale della Banca d'Italia, Fabrizio Saccomanni, aprendo i lavori del convegno «Crescita economica, equità, uguaglianza: il ruolo delle donne».
Divario accentuato nel mezzogiorno - Nelle varie componenti dell'indice l'Italia «ha una posizione un poco migliore per quanto riguarda l'istruzione (49.ma posizione), ma con riferimento alla partecipazione economica scendiamo addirittura al 97.mo posto su 134 paesi», ha ricordato il direttore generale di Palazzo Koch. Quanto all'occupazione, nel 2010, era occupato «il 46,1% delle donne tra 15 e 64 anni, contro il 67,7% degli uomini. Il divario è particolarmente pronunciato - ha aggiunto - nel Mezzogiorno, dove solo tre donne su 10 lavorano».
Secondo Saccomanni «fattori economici ma anche culturali contribuiscono a spiegare questa arretratezza italiana», ma «gli effetti economici di una maggiore presenza» delle donne nella vita economica «possono essere rilevanti sul sistema nel complesso, per il tramite di una maggiore occupazione qualificata». Ma ci sono anche effetti indiretti: «Le donne ai vertici sono portatrici di elementi di governance migliori e di comportamenti meno rischiosi; i vantaggi che le banche e le imprese ne trarrebbero sono evidenti», ha concluso.