29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Unioncamere Sicilia

Trapani, in aumento le vendite all’estero

Segno più in tutti i comparti. In recupero l’export del vino. Crescono anche frutta e ortaggi. Giappone tra i primi acquirenti. Pace: «L’antidopo per la crisi? La qualità»

TRAPANI - Scatto in avanti per l’export trapanese. Da gennaio a giugno 2011 le esportazioni di merci provenienti dalle aziende della provincia sono aumentate del 11,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Un trend positivo che ha contribuito alla performance delle esportazioni dalla Sicilia che nel periodo preso in considerazione ha registrato una crescita del 29,2%, una delle migliori del paese. A tirare la volata dell’export trapanese è ancora una volta l’agroalimentare con in testa «frutta e ortaggi lavorati» (+82%) e «bevande»
(quasi +24%). Tra i paesi acquirenti si confermano in pole position Giappone e Stati Uniti. I nuovi mercati di sbocco sono invece Ungheria, Austria e Turchia. A tracciare l’andamento delle vendite all’estero nel primo trimestre del 2010 è l’ufficio studi della Camera di Commercio di Trapani, che raccoglie così i frutti di un inteso periodo di promozione dei prodotti locali e di missioni all’estero.

«Nonostante la crisi di questi anni e il calo dei consumi», commenta Giuseppe Pace, presidente della Camera di commercio di Trapani, «i nostri prodotti continuano ad essere richiesti all’estero. Cambia però la geografia dei paesi di destinazioni e per continuare su questa strada bisogna puntare suoi nuovi mercati di sbocco che apprezzano la qualità del made in Sicily». «La crescita dell’export», sottolinea Alessandro Alfano, segretario generale dell’ente camerale, «è ben maggior dell’11,6% se si considera che nel dato non è più compreso il trasferimento delle tecnologie aerospaziali che lo scorso anno avevo inciso notevolmente sull’andamento delle vendite all’estero. Segno che le esportazioni sono in netta ripresa».

Entrando nel dettaglio merceologico, le vendite di frutta e ortaggi lavorati all’estero hanno fatto un balzo dell’82%, passando da 7,5 milioni a oltre 13,5 milioni di euro di ordini. A parte il Canada che grazie al raddoppio degli acquisti (2 milioni) rappresenta il principale mercato di sbocco, i prodotti trapanasi hanno riscosso successo anche in Giappone (1,6 milioni di euro), Turchia (1,5 milioni di euro), Stati Uniti (1 milione di euro) e, new entry, in Sudafrica (700 mila euro).

Apprezzate dagli stranieri anche le bevande che, con un incremento del 24%, recuperano il terreno perso nell’anno precedente. A tale recupero hanno contribuito in maniera sostanziale Stati Uniti e Germania (che hanno ampiamente superato i 3 milioni di euro di controvalore, con incrementi attorno al 25%), e i due nuovi acquirenti Ungheria (con 1,3 milioni di euro) e Austria (con 900 mila euro). Notevole anche il trend di acquisti da parte del Giappone che ha raddoppiato lo shopping. Crolla, invece, l’export vinicolo verso la Russia.

Anche il settore lapideo registra un aumento delle esportazioni del 20%, con un marcato incremento proprio nel secondo trimestre di quest’anno. Il fatto nuovo che caratterizza questa seconda parte dell’anno è la crescita piuttosto del prodotto lavorato, che ha fatto segnare un +28%, grazie all’exploit di vendite verso il Marocco (in 6 mesi 6 milioni di controvalore). Ottima anche la performance degli acquisti da parte del Kuwait, cresciuti in un solo anno di oltre il 70%, mentre l’Arabia Saudita, pur con una crescita più modesta, continua a rappresentare il principale acquirente di marmo lavorato trapanese (8,5 milioni pari a un +4,5% sulle vendite).
In aumento del 13,6% l’export di pesce conservato (principalmente gambero), trainate da Spagna (con una quota di mercato di circa il 90%) e Grecia che, con crescite rispettivamente dell’11% e 35%, si confermano gli unici due paesi acquirenti.

Cresce dell’11% il comparto oleario. Nel primo semestre 2011 il valore delle esportazioni, pari a 6,7 milioni, resta però ancora al di sotto della performance del primo semestre 2008, quando si registrò un exploit con 8,5 milioni di euro di vendite. Infine, continua la corsa delle vendite all’estero di prodotti in calcestruzzo, cemento e gesso, grazie agli acquisti provenienti dalla Germania che in questo semestre ha quasi raddoppiato gli ordini sfiorando i 5 milioni di euro.