Meloni: «Ora le pensioni di anzianità». Maroni: «Non si toccano»
Per il Ministro bisogna usare la scure anche su quelle d'oro. «Giovani Non +» a Meloni: Tuo ministero ininfluente
ROMA - «Si prendano le pensioni di anzianità, che i giovani con l'innalzamento dell'età pensionabile si possono sognare: direi che si potrebbe anche qui applicare il contributivo». Lo sostiene il ministro per la Gioventù, Giorgia Meloni.
«Propongo un meccanismo che, d'ora in avanti, eviti che si prosegua nell'esercizio di scaricare il peso di ogni provvedimento sulle generazioni successive», spiega Giorgia Meloni
«A mio parere – aggiunge- bisognerebbe introdurre in Costituzione un principio di equità; quello della verifica dell'impatto dei provvedimenti a lungo termine».
Meloni sostiene inoltre che vadano tutelate le famiglie e colpiti i privilegi come quella della pensione d'oro suggerendo che «sotto un certo tetto si dica che va calcolata con il sistema contributivo».
Maroni alla Marcegaglia: «Le pensioni d'anzianità non si toccano» - «Se Marcegaglia vuole toccare le pensioni d'anzianità che sembra essere diventata l'ossessione di Confindustria, diciamo che non siamo d'accordo». E' la replica del ministro dell'interno, Roberto Maroni alla leader di Confindustria, Emma Marcegaglia, che ha parlato di «paese in pericolo».
Da Novara, dove e' appena giunto alla festa della Lega Nord, Maroni ha ricordato: «c'e un documento dell'Unione Europea che dice che l'Italia ha i conti a posto dal punto di vista previdenziale». poi l'esortazione a Viale dell'Astronomia: «Quindi si rassegnino perche se e' questo che chiedono non e' la strada giusta, non e' la misura equa e noi continueremo a difenderla».
«Il governo sta governando abbiamo fatto la manovra con qualche difficoltà - ha proseguito Maroni - Non so se Marcegaglia e' la stessa persona che ha detto qualche giorno fa la manovra va nella direzione giusta».
«Giovani Non +» a Meloni: Tuo ministero ininfluente - «Non c'è ministero più ininfluente in questo governo che quello sulla gioventù di Giorgia Meloni: la categoria di cui il ministro dovrebbe essere portavoce istituzionale è infatti la più bastonata e martoriata in questi anni di governi Berlusconi». Così i giovani non più disposti a tutto replicano alla ministro Meloni bocciando la proposta avanzata sul toccare le pensioni di anzianità: «ricetta pericolosa e senza fondamento», dicono.
La manovra, denunciano in una nota, «non fa che peggiorare ulteriormente la condizione dei giovani del nostro Paese: perché non crea opportunità e occupazione e perché le norme precarizzanti e schiaviste dell'articolo 8 finiranno ancora una volta per essere pagate dai giovani, che già vivono condizioni di precarietà e sfruttamento». E inoltre, «dopo questo disastro, la Meloni cerca di ergersi a paladina dei giovani ripercorrendo il trito dibattito tra garantiti e non garantiti; lo fa rispolverando la brunettiana proposta di togliere le pensioni ai vecchi per darle ai giovani».
Per i giovani non + si tratta di «una ricetta da una parte pericolosa e dall'altra addirittura senza fondamento: se attaccare le pensioni di anzianità risulterebbe come la più iniqua delle soluzioni adottabili per fare cassa, quella di far passare le pensioni cosiddette d'oro al sistema contributivo sarebbe addirittura sconveniente per le casse dello Stato, che si troverebbe a pagare di più». Il ministro Meloni, concludono i giovani non più disposti a tutto, «si è accorta che gli italiani fanno la fame, ma la causa di questa fame sono proprio le politiche inique e scellerate del governo di cui lei farebbe parte, che continuano a non toccare le ricchezze e i veri privilegi, quelli della caste e dei grandi evasori».