L'italiano Della Valle fra i potenti di «Vanity Fair»
La classifica «Powers that be» dominata da Jobs e Bernard Arnault
NEW YORK - C'è anche un posto per il made in Italy e la Tod's di Diego della Valle fra i talenti celebrati dall'edizione Usa di Vanity Fair, che come ogni anno nel numero di ottobre si prodiga in una serie di classifiche: da quella più stuzzicante sulla «nuova elite» dominata da Zuckerberg di Facebook alla più tradizionale Hall of Fame in cui si è piazzato al primo posto Edgar Bronfman Jr., boss della major discografica Warner Music.
Quest'anno c'è una nuova top 25 dedicata ai «Powers That Be», i «poteri attuali» che sarebbero, secondo la bibbia di costume e società diretta da Graydon Carter, «le persone che hanno plasmato il mondo in cui viviamo oggi e continuano a esercitarvi un'influenza enorme».
Il primo posto se l'è aggiudicato Steve Jobs della Apple, il secondo il re del lusso Bernard Arnault di LVMH, e a seguire ci sono il sindaco di New York e il tycoon Rupert Murdoch (nonostante il recente scandalo di News of the World). L'imprenditore marchigiano Della Valle è riuscito comunque a guadagnare il 12esimo posto della classifica, preceduto dalla coppia artistico-filantropica Brad Pitt e Angelina Jolie (11esimi) e seguito dal magnate russo Roman Abramovich (13esimo).
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