19 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Marchio spagnolo dell'abbigliamento

Zara sotto inchiesta in Brasile per i lavori forzati

52 cittadini della Bolivia lavoravano in nero in condizioni malsane 14 ore al giorno in condizioni degradanti

SAN PAOLO - Il marchio spagnolo dell'abbigliamento Zara dovrà rispondere all'accusa di costringere i suoi dipendenti a condizioni di lavoro simili alla schiavitù nello stato di San Paolo, nel sud-est del Brasile. L'Ispettorato del Lavoro ha fatto sapere che Zara è oggetto di un'indagine dal maggio scorso, quando vennero ritrovati ad Americana, a 130 chilometri da San Paolo, 52 cittadini della Bolivia che lavoravano in nero in condizioni malsane.

Nel corso dell'inchiesta «sono stati trovati e confiscati abiti del marchio Zara», ha precisato un portavoce dell'Ispettorato, precisando che l'azienda aveva dato in subappalto i servizi all'impresa brasiliana Rodi che, a sua volta, «dava lavoro in subappalto a molti laboratori clandestini». I boliviani «lavoravano in media 14 ore al giorno in condizioni degradanti», ha precisato il portavoce. Gli agenti hanno riscontrato anche condizioni igieniche precarie negli alloggi dei lavoratori, situati sopra il laboratorio.

Altri due atelier che preparavano abiti Zara sono stati scoperti nella capitale. Secondo quanto riferito in un comunicato dall'ong Reporter Brasil, sono 15 le persone liberate dai lavori forzati in questi laboratori.

L'azienda spagnola Inditex, primo rappresentante al mondo di abiti grazie a Zara, ha ammesso delle irregolarità, ma ha anche chiesto che «il fornitore responsabile del subappalto non autorizzato regolarizzi subito la situazione». Il ministero del Lavoro ha fatto sapere di aver già inflitto 52 multe a Zara per diverse irregolarità.