20 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Ponti primaverili addio

Assoturismo: «Rilanciando la produttività non possiamo mettere un freno al turismo»

La manovra finanziaria punta ad aumentare la produttività, ma penalizza fortemente gli operatori turistici

ROMA - Addio ai ponti primaverili: dal 2012 il 25 Aprile, il 1 Maggio ed il 2 Giugno cadranno sempre di domenica. La manovra finanziaria punta ad aumentare la produttività, ma penalizza fortemente gli operatori turistici, infatti accorpare le festività laiche alla domenica farà perdere agli operatori turistici oltre 6 miliardi di fatturato.
Ne sono convinte le categorie del turismo di Confesercenti che lanciano un grido di allarme al Governo e propongono un’apertura alla discussione.

Albonetti: «Una medicina che può produrre danni» - «Siamo assolutamente consapevoli del momento di difficoltà dell’economia italiana - interviene il Presidente di Assoturismo Claudio Albonetti - proprio per questo, però, ci stiamo interrogando se l’abolizione dei ponti primaverili vada nella direzione giusta, infatti con questa manovra si acquisterebbero 3 giorni di produttività ma si perderebbero ben 12 giorni di lavoro per l’industria del turismo. Non stiamo parlando solo di albergatori, ma della ristorazione, del commercio, dell’agroalimentare cioè di tutta la filiera del turismo, filiera in cui sono ben presenti lavoratori come in tutti gli altri settori economici. Per questo ci chiediamo se non sia il caso di fare una riflessione e di rendersi conto che questa medicina potrebbe produrre più danni che benefici. Con la soppressione dei ponti primaverili, continua Albonetti, si farà un grave danno all’economia turistica e nazionale, se poi a tutto questo aggiungiamo la tassa di soggiorno, l’incubo Bolkestein e non si mette mano alla riduzione dell’IVA sul turismo, mettendo così le nostre imprese turistiche in grado di competere con la concorrenza estera, rischiamo di assestare al nostro turismo un colpo gravissimo. Chiediamo pertanto al Ministro del Turismo di intervenire energicamente per salvaguardare il settore, ivi incluse quelle imprese stagionali che in questo momento stanno vivendo un periodo estremamente critico».