19 agosto 2025
Aggiornato 10:00
Commercio estero

Il made in Lucca recupera posizioni sui mercati internazionali

Nonostante il perdurare della crisi economica. Presentato il rapporto dell’ufficio statistica della Camera di Commercio

LUCCA - Il tunnel della crisi non è ancora del tutto superato, ma il Made in Lucca recupera comunque importanti posizioni sui mercati internazionali. A confermare il trend positivo dell’export lucchese è il rapporto periodico dell’ufficio statistica della Camera di Commercio, che, relativamente al primo trimestre di quest’anno, indica una decisa ripresa della domanda estera, con un valore esportato in crescita dell’11%. Rispetto alle altre province toscane, Lucca si colloca perfettamente nella media, accanto a Prato (+10,6%), Grosseto (+10,7%), Firenze (+11,6%), Pisa (+13,3%) e Livorno (+18,1%).

«L’aumento dell’export della nostra provincia da 679 milioni di euro nel 1° trimestre 2010 a oltre 754 milioni del primo scorcio di quest’anno – spiega il presidente della Camera di Commercio, Claudio Guerrieri - conferma il primato dell’industria della Carta che, nel suo complesso, rappresenta il 25,1% dell’intero export e continua a migliorare le proprie performance con una variazione positiva del 16,3%. All’interno del settore, la pasta da carta, carta e cartone registra un aumento del 49,2%, mentre quello relativo agli articoli di carta e cartone diminuisce dello 0,7%.

Ma la vera novità è l’eccezionale incremento dell’export dell’Industria meccanica (+ 62,9%), corrispondente a oltre 114 milioni di euro, contro i 70 milioni di euro del 1° trimestre 2010. «Con questo andamento- prosegue Guerrieri - la Meccanica, che presenta un’incidenza del 15,1% sul totale, sembra proprio aver superato la crisi, essendo riuscita a tornare sui livelli del 2008. Il settore si colloca infatti nuovamente in seconda posizione nella classifica dei settori che guidano l’export, sopravanzando l’industria del Cuoio e delle Calzature, che mantiene un’incidenza del 14,1% sul totale e nel cui ambito le calzature (12,9% dell’export provinciale) continuano a raccogliere i frutti del processo di ristrutturazione orientato verso la produzione di prodotti di fascia medio-alta e segnano, quindi, un aumento dell’8,3%».

Al quarto posto troviamo l’Industria metallurgica (9,4% del valore export complessivo), che registra una variazione positiva del 14,7% dovuta quasi esclusivamente all’incremento del prezzo del rame; segue l’Industria alimentare (7,5% del valore esportato) con un aumento più contenuto pari al 4,3%.

Il settore della Fabbricazione materiale elettrico e meccanica di precisione (5% dell’export totale), strettamente collegato all’industria del rame, registra aumenti del 22,1%, così come la Gomma e plastica (2,2% del totale export), che cresce del 20,5%.

Il Tessile e abbigliamento (2,5% dell’export provinciale), sull’onda positiva degli articoli di abbigliamento, segna un aumento complessivo del 34,3%. Infine, l’Industria lapidea, del vetro e pietre estratte (4,5% dell’export provinciale) rileva in incremento del 20,3%, riferibile essenzialmente alla lavorazione del marmo.

«In sintesi – commenta il presidente della Camera di Commercio - il primo trimestre 2011 è contraddistinto, dal segno positivo per quasi tutti i settori, a eccezione della Cantieristica, che peggiora la contrazione già evidenziata nell’ultimo biennio (-0,6% nel 2009 e -1,6% nel 2010), e dell’Industria Chimica, che registra una flessione del 5,2%, attribuibile essenzialmente ai prodotti dell’industria farmaceutica».

Import
Secondo Guerrieri, «la cartina di tornasole degli andamenti dell’export, soprattutto in una provincia come Lucca, in cui è forte la presenza dell’industria di trasformazione, è l’import. Normalmente, infatti, più si esporta e più c’è bisogno di materia prima. È decisamente significativo, dunque, in questa ottica, il +26,7% fatto registrare a Lucca dalle importazioni. In Toscana, solo Livorno, Firenze e Arezzo mostrano percentuali più elevate».

Gli incrementi maggiori riguardano il Cartario (+32,8%), con 174 milioni di euro nel 1° trimestre 2011 rispetto ai 131 milioni del 1° trimestre 2010. L’aumento riguarda esclusivamente la pasta da carta, carta e cartone (+34%), mentre si riducono le importazioni degli articoli di carta e cartone (–10,7%). La crescita dei valori importati è attribuibile sia alla ripresa dell’attività da parte di importanti aziende, sia al rialzo dei prezzi delle materie prime.
Anche qui resta salda la leadership del settore, che rappresenta il 37,4% dell’import totale.

In crescita anche le importazioni dell’industria alimentare, che rappresentano il 13,7% del totale e registrano una variazione pari a +32,9%, dovuta essenzialmente all’acquisto di olio di oliva (+44,3%) prodotto base dell’industria olearia provinciale, probabilmente riconducibile a una crescita della domanda del mercato nazionale.

I livelli di import per Chimica, vernici e farmaceutica crescono del 15,8%: considerata il calo dei prodotti farmaceutici (-3,5%), l’aumento corrispondente a circa 7 milioni di euro è determinato dai prodotti chimici (materie plastiche e gomma sintetica), che risentono sia dell’aumento del prezzo del petrolio, sia dell’indebolimento dell’euro nei confronti del dollaro, che è la moneta di valutazione del greggio.

Nel sistema Moda il settore Cuoio e Calzature (6,4% dell’import provinciale) rileva una variazione positiva del 13,8%, al cui interno le Calzature vedono salire del 9,7% le importazioni. L’industria Tessile e abbigliamento rileva un aumento più consistente (+58%) anche se i valori del settore rappresentano solo il 3,9% dell’import totale.

L’industria della Fabbricazione materiale elettrico e meccanica di precisione (2,7% dell’import) registra un aumento del 13,4%, così come l’ industria Lapidea, del vetro e pietre estratte (1,9% dell’import) che, nel suo complesso, incrementa i valori del 2,4%. Più significativo il rialzo relativo all’Industria della gomma e plastica (+40,5%) anche se il peso percentuale del settore sul totale è solo dell’1,7%.

La Cantieristica verifica un aumento consistente delle importazioni, che si attestano a quasi 15 milioni di euro: si tratta prevalentemente di componentistica per la realizzazione del prodotto della nautica viareggina.

Infine i prodotti agricoli, caccia e pesca incrementano del 57,1%, aumentando il proprio peso sul totale import (da 1,4% a 1,8%).
La diminuzione delle importazioni, corrispondente a circa 1 milione di euro, riguarda solo l’industria Meccanica e metallurgica (-2,3%). In questo comparto le importazioni di rame, che costituiscono circa il 50% del valore complessivo del settore, aumentano del 32,8% rispetto al 2010 e, come già osservato nei dati export, in questo ha un ruolo determinante la crescita del prezzo del metallo.