3 ottobre 2023
Aggiornato 17:00
Fame nel mondo

Nel Corno d'Africa è una catastrofe umanitaria, FAO: Aiuti consistenti

La Banca Mondiale decide lo stanziamento di 500 milioni dollari

ROMA - Il Corno d'Africa ha immediato bisogno di aiuti consistenti per far fronte alla «situazione catastrofica» in cui si trova.
Da Roma, dove è in corso un incontro straordinario, la Fao lancia un appello al mondo intero: «Bisogna salvare delle vite e reagire», ha esortato in apertura del summit il segretario generale dell'Organizzazione dell'Onu, Jacques Diouf, secondo il quale servono 1,6 miliardi di dollari (1,1 miliardi di euro) nei prossimi 12 mesi e altri 300 milioni in quelli successivi, per far fronte alla gravissima siccità. «Questa crisi non è solo il risultato di una siccità prolungata: è indispensabile pervenire alla pace», ha detto Diouf, direttore della Fao, in una sala conferenza affollatissima.

«La popolazione della Somalia è disperata. Lancio un appello affinché possiate aiutare la Somalia ad aprire dei corridoi umanitari per il trasporto degli aiuti alimentari», aveva dichiarato poco prima il vicepremier somalo Mohammed Ibrahim.

Di ritorno da una viaggio nella regione, il direttore del Programma alimentare Mondiale (Pam), signora Josette Sheeran, ha annunciato che il ponte aereo per gli aiuti a Mogadiscio dovrebbe iniziare domani. «La nostra preoccupazione principale sono i bambini. Abbiamo visto arrivare bambini talmente deboli e malnutriti che hanno davvero poche chance si cavarsela, neppure il 40% delle possibilità. È la peggiore catastrofe che abbia mai visto». Una conferenza dei paesi donatori si terrà mercoledì a Nairobi per fare il punto delle necessità e delle somme ricevute.

La siccità, che colpisce il Corno d'Africa in questi mesi è la più grave degli ultimi 60 anni: è già costata la vita a migliaia di persone e minaccia 12 milioni di abitanti della Somalia, Kenya, Etiopia, Gibuti, Sudan e Uganda. La situazione è particolarmente critica in Somalia, dove l'Onu ha decretato formalmente lo stato di carestia per due regioni del sud, controllate dai gruppi estremisti islamici shabab, che impediscono l'accesso alle ong.

La Banca mondiale, dal canto suo, ha deciso di stanziare 500 milioni di dollari per far fronte all'emergenza nel Corno d'Africa. L'annuncio è stato dato dall'istituzione poco prima dell'inizio del vertice Fao, per «portare un aiuto immediato a coloro che sono stati toccati dalla crisi».