23 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Nel secondo trimestre 2011

Alessandria, in movimento il sistema delle imprese

Nel 2° trimestre 2011 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, le imprese sono diminuite di 407 unità, pari allo 0,86%

ALESSANDRIA - Prosegue il processo di assestamento del sistema imprenditoriale alessandrino. Secondo i dati di fonte Movimprese (l’analisi sulla nati-mortalità delle imprese condotta da InfoCamere), nel 2° trimestre 2011 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, le imprese sono diminuite di 407 unità, pari allo 0,86 per cento. A giugno risultavano registrate al Registro Imprese tenuto, ai sensi di legge, dalla Camera di Commercio 46.697 imprese di cui 10.395 appartenenti al settore agricoltura, 12.142 all’industria in senso lato (attività estrattiva, manifatture, ecc.) e 22.419 ai servizi (commercio, trasporti, ecc.), oltre a 1.741 imprese non classificate.
L’agricoltura ha fatto registrare la maggior variazione assoluta con una flessione di 453 imprese (-4,00 per cento), seguita dall’industria (-80 e -0,65 per cento), mentre è aumentato il numero delle imprese appartenenti al settore terziario (+234 e +1,05 per cento).

Nel periodo aprile – giugno sono nate 762 nuove imprese di cui 50 in agricoltura, 224 nell’industria e 240 nei servizi (oltre a 248 imprese non classificate); per contro, hanno cessato l’attività 546 imprese (93 in agricoltura, 156 nell’industria, 276 nei servizi e 21 non classificate). In confronto al secondo trimestre 2010 le iscrizioni sono diminuite di 30 unità (-3,79 per cento), mentre le cessazioni sono cresciute di 56 unita (+11,43 per cento).
Il saldo imprese iscritte – cessate è risultato positivo in assoluto per 216 unità e, al netto delle cancellazioni d’ufficio, per 244 unità, pari ad un tasso di crescita dello 0,52 per cento. Quest’ultimo è superiore a quello piemontese, che è stato pari allo 0,48% ma inferiore al dato complessivo nazionale (+0,64%).

L’analisi dei dati disaggregati per gruppi di nature giuridiche evidenzia un aumento delle società di capitali (essenzialmente srl e spa) aumentate di 117 unità (+1,63 per cento) e delle altre forme di impresa (cooperative, consorzi, ecc.), cresciute di 39 unità in valore assoluto e del 4,52 in percentuale. Al contrario, è diminuito il numero delle società di persone (soprattutto snc, sas), che hanno fatto registrare un calo di 237 unità (pari al 2,46 per cento), e delle imprese individuali (- 326 e – 1,11%).
«I dati sulla demografia di impresa – ha commentato il presidente della Camera di Commercio di Alessandria, Piero Martinotti – evidenziano che il processo di assestamento del tessuto imprenditoriale locale è tuttora in corso. In particolare, prosegue la razionalizzazione del comparto agricolo, con la chiusura di imprese marginali, a scarsa o nulla redditività, mentre gli andamenti relativi ad industria e servizi confermano le spinte, da un lato alla deindustrializzazione e dall’altro alla terziarizzazione, da tempo in atto in provincia»
«D’altra parte - ha continuato Piero Martinotti – la flessione quantitativa delle imprese, che di per sé potrebbe costituire un segnale preoccupante, di fatto sembra tradursi in un rafforzamento qualitativo del tessuto imprenditoriale alessandrino. Lo conferma l’aumento delle società di capitali, a fronte del calo delle società di persone e, soprattutto, delle imprese individuali. La società di capitali rappresenta, infatti, la forma giuridica tipica per le imprese di maggiori dimensioni, più strutturate e dotate di modelli organizzativi complessi.
Tuttavia, anche tale dato va letto con le dovute cautele: stante l’attuale disciplina legislativa, che fissa per le srl un ammontare di capitale sociale piuttosto modesto (¤ 10.000,00), non è, infatti, da escludere che la scelta di tale forma giuridica sia determinata dalla volontà di limitare la responsabilità dei soci e, quindi, finisca per riguardare anche imprese di ridotta rilevanza economica».
«Il fatto che rispetto al 2° trimestre dello scorso anno siano calate le iscrizioni di nuove imprese e siano cresciute le cessazioni - ha concluso il presidente della Camera di Commercio di Alessandria – può essere interpretato come un ulteriore indice del processo di razionalizzazione del sistema delle imprese locali che dovrebbe determinare, almeno nel medio periodo, un irrobustimento del tessuto imprenditoriale provinciale con positive ricadute in termini di valore aggiunto e auspicabili incrementi di occupazione».