Computer e tecnologie spingono l’export lodigiano
Secondo i dati del sistema informativo Istat elaborati dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Lodi
LODI - Le produzioni ad alto contenuto tecnologico del made in Lodi, migliorano sempre più all’estero le proprie quote di mercato, secondo i dati del sistema informativo Istat elaborati dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Lodi.
Nel primo trimestre 2011 l’Istat ha rilevato una crescita sia congiunturale che tendenziale delle esportazioni in tutte le ripartizioni territoriali e in modo più marcato per le regioni nord-occidentali (+5,1%). La crescita tendenziale risulta sostenuta e più elevata per alcune province, che hanno maggiormente contribuito all’espansione delle esportazioni nazionali nel primo trimestre 2011, spiegandone oltre un terzo della crescita: Milano, Brescia, Roma, Genova, Vicenza, Bologna.
In tale contesto, alla crescita tendenziale delle esportazioni lombarde (+18%) ha contribuito la performance del 72% delle esportazioni lodigiane. La manifattura lodigiana ha beneficiato del rinnovato e marcato dinamismo del mercato internazionale, che sta sostenendo l’uscita dalla recessione.
Il buon momento dell’export lodigiano si è confermato anche sul breve periodo: a fronte di un -2% delle esportazioni regionali, la provincia di Lodi ha realizzato un +4% trimestrale, mantenendo il segno positivo insieme a Brescia (+5%).
La favorevole prestazione del lodigiano ha riguardato in particolare alcune voci. Dato scontato che il 99% dei prodotti locali esportati riguardava la manifattura (lavorazione, trattamento, assemblaggio ecc.) una maggiore disaggregazione del dato riassuntivo ha consentito alla Camera di Commercio di Lodi di cogliere come la voce riferita a Computer, apparecchi elettronici ed ottici sia oramai a la principale con 162 milioni e con un peso del 34% sul totale del totale dell’export provinciale, ammontante a 481 milioni di euro. Seguono con il 18% le Sostanze e prodotti chimici, con il 14% gli Apparecchi elettrici e con l’8% dei Macchinari ed apparecchi n.c.a..
Focalizzando l’attenzione sui dati complessivi non si notano vistosi cambiamenti per quanto riguarda le aree di esportazione delle imprese locali.
L’Europa, e in particolare l’Unione europea, rimane il principale mercato di sbocco per le nostre merci. Nel confronto tendenziale si segnalano incrementi del 77% verso i paesi UE e dell’88% verso quelli non appartenenti all’Unione; nel confronto congiunturale le suddette percentuali si ridimensionano e registrano rispettivamente un +4% e un +32%.
Ad un livello più dettagliato di singoli paesi emerge che in Europa le esportazioni sono state indirizzate prevalentemente verso la Spagna (33%), a seguire Francia (14%) e Germania (11%). Le esportazioni verso la Spagna riguardano in prevalenza i Computer e unità periferiche (46%) e le Apparecchiature per le telecomunicazioni (31%). Verso la Francia il 29% riguarda i Prodotti chimici e il 28% le Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche.
Tornando alle macroaree l’Asia, che acquista il 4% dei prodotti lodigiani, ha comprato il 9% in meno rispetto a tre mesi fa e il 14% in più rispetto a un anno fa.
In ripresa l’export verso l’America che accoglie più del 2% delle nostre merci. Si segnalano incrementi consistenti verso i paesi dell’America settentrionale (+75% congiunturale e +118% tendenziale) e cali verso i paesi dell’America centro meridionale (+47% congiunturale e +4% tendenziale).
Riguardo all’Africa, che raccoglie quasi il 2% dei prodotti locali, le esportazioni sono diminuite del 6% nel confronto congiunturale, ma si sono incrementate del 19% rispetto a un anno fa. Il calo ha interessato non tanto i paesi settentrionali del continente, che hanno attraversato momenti di forte tensione, ma gli Altri paesi africani.
Sempre nel primo trimestre d’anno le importazioni, pari a 953 milioni, sono aumentate del 48% nel confronto tendenziale (+17% in regione) e sono calate del 2% nel confronto congiunturale (+4% in regione).
Rispetto all’ultima frazione d’anno si è nuovamente ampliata la quota di importazioni dall’Europa (75% era il 63%) ed è diminuita quella dall’Asia (25% era il 37%). Dal punto di vista delle variazioni l’incremento dall’Europa è stato del +16% rispetto a tre mesi fa e del +25% rispetto a un anno fa; invece dall’Asia si rileva un calo del 33% rispetto a tre mesi fa a fronte di un aumento del 250% rispetto a un anno fa.
Il 31,5% delle importazioni riguarda prodotti della metallurgia, il 26% i prodotti alimentari e il 20% i prodotti chimici.
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