Si fa strada l'ipotesi che Marchionne acquisti quota canadese
Entro settimana Fiat potrebbe avere il 52% della casa di Detroit
TORINO - La scalata di Fiat in Chrysler si arricchisce di una nuova puntata e l'ipotesi che Fiat acquisisca anche la quota che il governo canadese detiene in Chrysler, pari all'1,7%, dopo il 6% del Tesoro Usa, acquista sempre più solidità. Nessuna call da esercitare all'orizzonte questa volta. Secondo quanto riferisce l'agenzia Bloomberg, oggi a Toronto, il ministro delle finanze canadese, James Flaherty, ha incontrato Sergio Marchionne, a.d. di Fiat e Chrysler, per congratularsi col Lingotto, dopo la restituzione del prestito da 1,7 miliardi concesso nel 2009 e ripagato lo scorso 24 maggio.
E' in quell'occasione che Flaherty ha detto che il Canada «e' disposto a vendere» la propria quota nella casa di Detroit. E Sergio Marchionne sarebbe pronto ad acquistarla.
BILANCIO CONSOLIDATO DA GIUGNO - L'unica cosa certa, nella road map che conduce all'integrazione tra le due case automobilistiche, è i conti di Chrysler a partire dal primo giugno saranno consolidati nel bilancio del Lingotto. Bisognerà tuttavia aspettare i dati del secondo trimestre dell'anno per avere i primi risultati in comune. Unno step che si concretizzerà quindi in ottobre.
Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, Fiat potrebbe esercitare l'opzione sull'acquisto del 6% di Chrysler (quota del Tesoro Usa) prima della visita del presidente Barack Obama nell'impianto di Toledo in Ohio, in calendario per venerdì 3 giugno. Se cosi' fosse entro la settimana Fiat arriverebbe al 52% della casa di Detroit.
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