31 luglio 2025
Aggiornato 01:30
Due ore di vertice questa mattina a Torino

Senza l'ok della Fiom, alla ex Bertone niente Maserati

Il vertice di oggi con Marchionne non ha sbloccato la trattativa

TORINO - Due ore di vertice questa mattina a Torino tra Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat, e i leader di Cgil, Cisl, Uil, e Fismic, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e Roberto Di Maulo, non sono servite a sbloccare la trattativa sulla ex Bertone di Grugliasco, che il Lingotto considera conclusa lo scorso 22 marzo. Il braccio di ferro tra Marchionne e la Fiom si arricchisce quindi di una nuova puntata. E arriva l'ennesimo ultimatum del Lingotto: se la Fiom non accetta in tempi brevi il contratto già applicato a Pomigliano e Mirafiori, l'investimento da 500 milioni di euro per produrre un nuovo modello Maserati a Grugliasco salta.

L'auto verrà prodotta altrove, fa sapere la Fiat, che tuttavia cercherà di tener conto delle istanze di Cisl, Uil e Fismic, affinché il nuovo modello del tridente venga prodotto in Italia. Infine l'azienda ha sottolineato che le azioni giudiziarie avviate dalla Fiom contro le Newco possono pregiudicare lo sviluppo del piano Fabbrica Italia. Susanna Camusso ha dato un giudizio negativo del vertice di oggi del Lingotto: «Non c'è la volontà di cambiare pagina» e ha invocato un testo su cui i lavoratori siano chiamati a decidere. Su posizioni opposte Di Maulo della Fismic che chiede alla Fiat di uscire da Confindustria e costruire un nuovo contratto dell'auto.

Intanto c'è già chi pensa al referendum da fare in fabbrica, che potrebbe essere fissato ai primi di maggio.