24 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Spesa sanitaria

Il risparmio di 609 milioni sui farmaci sarà pagato dai cittadini

Federconsumatori: «A risparmiare da tale operazione sarà solo il Servizio Sanitario Nazionale a tutto danno dei cittadini»

ROMA - Stiamo assistendo all’ennesimo attacco diretto nei confronti dei farmaci equivalenti.
Ricadrà sui cittadini, infatti, la decisione da parte del Governo e dell’AIFA di pagare di meno (dal 10 al 40%) i farmaci equivalenti alle aziende produttrici, poiché il costo al dettaglio del medicinale rimarrà intatto.

A risparmiare da tale operazione sarà solo il Servizio Sanitario Nazionale a tutto danno dei cittadini che dovranno mettere di tasca loro la differenza tra il prezzo di rimborso stabilito dall’AIFA e quello del farmaco stabilito dall’industria farmaceutica.
Questa operazione rischia di mettere in discussione il notevole risparmio consentito dall’utilizzo dei farmaci equivalenti, che ammonta complessivamente tra 400 a 600 milioni di Euro l’anno.
Nonostante l’Antitrust e la Commissione Europea insistano sull’importanza di incentivare l’accesso al mercato dei farmaci equivalenti nel nostro Paese, che a 10 anni dalla loro introduzione rappresentano una fetta di mercato ancora assai limitata in rapporto agli altri paesi UE, tale provvedimento rivela l’intenzione di andare in tutt’altra direzione. Come denunciamo da tempo, infatti, non ci sono investimenti per far crescere questo settore e non c’è sufficiente informazione e consapevolezza circa l’utilizzo dei farmaci generici, che permettono un importante risparmio sulla spesa farmaceutica e hanno gli stessi effetti di quelli «griffati».