25 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Secondo fonti vicine al dossier

Parmalat, lettera di Intesa, Unicredit, Mediobanca

Sul tavolo del CDA un'alternativa alla proposta dei francesi di Lactalis. Ieri il governo ha varato il fondo strategico per le imprese

MILANO - Questa mattina arriverà sul tavolo del cda di Parmalat, convocato in tarda mattinata, una comunicazione di Intesa Sanpaolo in cui si prospetterà una opzione alternativa a quella dei francesi di Lactalis. E' quanto si apprende da fonti vicine al dossier. Anche Unicredit e Mediobanca hanno sottoscritto insieme al gruppo Intesa Sanpaolo la lettera: i tre istituti informano il cda dell'azienda di Collecchio che intendono prestare consulenza nella strutturazione dell'operazione, che sia coerente con il provvedimento deciso ieri dal Consiglio dei ministri.

Ieri il governo aveva varato il fondo strategico per le imprese, l'elemento di «novità» per consentire al cda di Parmalat di rinviare l'assemblea degli azionisti a giugno, pur in assenza di un'offerta puntuale della cordata italiana.

Alla vigilia del delicato board di Milano, il vero assist è arrivato così dalla politica, dando indirettamente alla Cassa Depositi e Prestiti il via libera per poter rilevare partecipazioni in società strategiche. Il Consiglio dei ministri ha autorizzato infatti il Tesoro ad attivare strumenti di finanziamento e capitalizzazione, analoghi a quelli in essere in altri Paesi europei, mirati ad assumere partecipazioni in società di interesse nazionale rilevante in termini di strategicità del settore e di livelli occupazionali. Parmalat - unica società espressamente citata dal comunicato del Cdm - è inclusa nella casistica. In pratica, con questo via libera il Tesoro dovrebbe essere autorizzato a istituire un fondo, ispirato al modello del francese del Fond strategique d'investissement, partecipato dalla Cdp e dallo Stato, per acquisire quote di imprese private considerate strategiche per il sistema economico italiano.

Intanto, Lactalis affina le armi e manda segnali inequivocabili che non intende mollare la presa nè volere uno spezzatino della società. Con un primo comunicato, il gruppo francese ha comunicato di aver esercitato la facoltà di consegna fisica delle azioni sottostanti i contratti di equity swap e di avere quindi una partecipazione effettiva complessiva del 28,97% di Parmalat.