Cgil: Da imposta 1% su grandi ricchezze possibili 18 miliardi
«Misura oltre gli 800mila euro, esentati 95% italiani»
ROMA - Una tassa ordinaria sulle grandi ricchezze ispirata al modello francese, con una previsione di imposta mediamente dell'1% a carico delle famiglie con una ricchezza complessiva sopra gli 800mila euro potrebbe generare un gettito di circa 18 miliardi di euro l'anno. Una tassa che colpirebbe solo il 5% più ricco e ricchissimo della popolazione italiana e che non toccherebbe nessun altro ceto e reddito. Sarebbero infatti soggetti a tale imposta tutte le famiglie la cui ricchezza complessiva, mobiliare e immobiliare, superi gli 800mila euro l'anno al netto dei mutui e delle altre passività finanziarie. Allo stesso tempo, ne sarebbero esclusi tutti coloro che, pur essendo proprietari di una o più abitazioni, nonché depositi in conto corrente, titoli di Stato o altre obbligazioni, non raggiungano il limite indicato.
E' questa la proposta rilanciata dalla Cgil in vista dello sciopero generale del 6 maggio prossimo e all'interno del suo pacchetto sulle tasse che si basa su un progetto di riforma fiscale per un fisco giusto, attraverso una vera lotta all'evasione (perché oggi l'evasione ogni anno costa 3.000 euro in più ai redditi «fissi» e, in generale, ad ogni contribuente onesto); per un fisco più leggero per le famiglie di lavoratori e pensionati che porti mediamente 100 euro in più in ogni busta paga, alleggerendo quel peso che da anni grava ingiustamente sulle spalle di queste famiglie; un fisco più pesante per i redditi alla radice degli squilibri e delle debolezze del paese: transazioni speculative, rendite e grandi ricchezze.
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