28 agosto 2025
Aggiornato 06:00
Olivicoltura

«Una strategia di filiera per far vincere l’olio extravergine di qualità»

Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni intervenendo alla tavola rotonda sul tema «Qualità e immagine del Made in Italy: un presidio da difendere»

ROMA - «La qualità è vincente se accompagnata da uno sforzo congiunto per valorizzarla e premiarla. Agricoltura, industria di trasformazione, distribuzione, ossia gli attori della filiera, devono lavorare di comune accordo sulle politiche di qualità, sull’approccio ai consumatori e sulle dinamiche dei costi». Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni intervenendo alla tavola rotonda sul tema «Qualità e immagine del Made in Italy: un presidio da difendere», organizzata dal Consorzio Extravergine di Qualità.

«Una riflessione sulla qualità va fatta - ha proseguito Vecchioni -. Troppe le denominazioni di origine e le sovrastrutture che appesantiscono i costi aziendali. Tutto deve essere reso più snello e funzionale. Il Consorzio di Qualità vuole rispondere a queste necessità proponendosi come luogo di incontro sinergico, per un prodotto come l’olio extravergine, la cui intrinseca fragilità commerciale va superata con politiche integrate di sviluppo».
Il presidente di Confagricoltura ha poi concluso: «L’agricoltura deve tornare ad essere una componente decisiva per la crescita economica. Il problema è che le nostre imprese sono gravate da troppi costi ed oneri burocratici. Ora si tratta di concretizzare un disegno complessivo di rilancio».

«Il Consorzio Extravergine di Qualità - ha evidenziato da parte sua il presidente Elia Fiorillo - vuole testimoniare e promuovere la cultura olivicola di qualità, rispettando regole severe di produzione».
«L’Ice - ha detto il suo presidente Umberto Vattani - prosegue l’impegno di promozione del ‘Made in Italy’. In evidenza l’appuntamento del Sial di Toronto a maggio, dal momento che il Canada rappresenta uno dei principali mercati di sbocco per i nostri prodotti agroalimentari».
E Giuseppe Ambrosio, Capo di Gabinetto del ministero per le Politiche agricole, ha evidenziato la necessità di un disciplinare snello, che sia carta di identità e passepartout per la qualità italiana nel mondo.»Come ministero - ha precisato - non ci tireremo indietro nel sostenere iniziative dirette a comunicare e promuovere».