Giappone: in ripresa le esportazioni ferraresi nel 2010 (+35,4%)
Ma rappresentano appena l’1,1% dell’export provinciale totale
FERRARA - E' stato un 2010 all'insegna della ripresa per l'export ferrarese verso il Giappone, che nell'arco dei 12 mesi dello scorso anno ha fatto registrare un risultato positivo. I dati, resi noti dall'Osservatorio dell’economia della Camera di Commercio, segnalano, infatti, un più 35,4% per le esportazioni provinciali verso il Giappone, raggiungendo il valore di 21 milioni di euro. Così come crescono, pur se in misura decisamente inferiore, le importazioni (+5,2%, pari a circa 3 milioni di euro). In ogni caso, sebbene Ferrara, in regione, esporti più di Rimini, Ravenna e Piacenza, le esportazioni ferraresi nel paese nipponico rappresentano appena l’1,1% dell’export provinciale totale.
Le imprese ferraresi – fanno sapere gli analisti dell’Ente di Largo Castello - incontrano ancora difficoltà a presentarsi su un mercato lontano, non solo geograficamente, ma anche per le peculiari caratteristiche della struttura distributiva, degli usi commerciali e dei costumi. Ciononostante, il Giappone continua a rappresentare un mercato di sbocco di grandi dimensioni per il made in Ferrara e presenta ancora molte potenzialità da sviluppare. In questa direzione, diverse le iniziative promosse dalla Camera di Commercio negli ultimi anni tese a consolidare la presenza ferrarese nel paese asiatico, a cominciare dalla stretta collaborazione che l’Ente camerale ha messo in piedi con Jetro Milano (Japan External Trade Organization), l’ente semi-governativo, affiliato al Ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Industria e costituito allo scopo di promuovere i rapporti commerciali tra il Giappone ed il resto del mondo.
Il comparto del tessile abbigliamento, che rappresenta più della metà dell’export ferrarese nel paese asiatico, continua a giocare un ruolo fondamentale, ma anche sostanze e prodotti chimici, macchinari e apparecchi meccanici ed accessori per autoveicoli, per citare i più sviluppati, sono percepiti come prodotti di alta qualità e, dunque, molto ricercati dai consumatori giapponesi in particolare di fascia medio-alta.
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