20 aprile 2024
Aggiornato 02:00
150 anni di unità a tavola

Spaghetti icona del “made in italy” in cucina

Studio di “Alice Cucina” (Sitcom Editore) sugli alimenti espressione dell’identità nazionale. Da Nord a Sud pasta e pizza la fanno da padrone. E tra i secondi e i dolci? Fiorentina e nutella al top

ROMA – Per il cibo «made in Italy» non c’è federalismo che tenga. Dal tacco alla cima dello Stivale, nonostante le peculiarità regionali, gli spaghetti, conditi nei più svariati modi, sono i protagonisti indiscussi dell’unità… di tavola. A decretarlo è uno studio condotto dalla rivista Alice Cucina (Sitcom Editore) su un campione di 640 lettori (di età compresa tra i 28 e i 65 anni ed equamente ripartiti tra Nord, Centro e Sud) in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

Per il 22% degli intervistati, dunque, è fuori discussione che gli spaghetti rappresentino il simbolo per eccellenza della gastronomia tricolore. Un primato insidiato prepotentemente dalla pizza margherita, che ottiene il 19% delle preferenze. Si difende bene con il 16% anche il prosciutto crudo di Parma, punta di diamante della vasta e pregiata offerta di prodotti della Food Valley italiana, che annovera anche il parmigiano reggiano, indicato dal 10% come il must dell’italianità a tavola. Per l’11%, invece, a mettere d’accordo tutti i buongustai della Penisola sono le lasagne. Con il 7% dei consensi del panel, poi, nella speciale classifica stilata da Alice Cucina irrompe prepotentemente la nutella, che distanzia di due punti percentuali la mozzarella di bufala campana. Per il 4% è il gelato a sedurre il palato di tutti gli italiani al di là degli steccati regionali. Percentuali ancora più basse, infine, per la bistecca fiorentina (3%) e il tartufo (2%), specialità tipiche di determinati territori, ma che comunque hanno travalicato i confini delle rispettive zone di provenienza per occupare un posto di tutto rispetto nel gusto italico.

«I risultati dello studio –spiega Luisanna Messeri, volto del canale televisivo Alice e Accademica della cucina- non ci sorprendono. La pasta, insieme alla pizza, rappresenta il nostro piatto simbolo, che unisce da sud a nord (per una volta invertiamo l’ordine dei fattori) le famiglie italiane. Di qui la scelta di dedicare proprio a spaghetti e dintorni un piccolo volume, dal titolo «Spaghetti & Co. – Passione tricolore», allegato al numero di marzo 2011 di Alice Cucina, in cui suggeriamo dei condimenti più o meno tradizionali associati ai tre colori della nostra bandiera. Qualche esempio? I broccoli, le zucchine e i carciofi, se si vuole optare per il verde, vongole o uno dei nostri innumerevoli formaggi italiani, se si sceglie il bianco, e infine ragù, magari con i porcini o una semplice, ma mai banale, ‘pummarola’, per chi preferisce il rosso. Insomma ce n’è per tutti i gusti. Del resto quando, dopo una bella serata, qualche amico tiratardi si autoinvita a casa nostra, è alla classica spaghettata aglio, olio e peperoncino che pensiamo come soluzione non impegnativa, ma d’effetto. Di fronte a un bel piatto di spaghetti cadono le barriere, ci si libera di tante ‘sovrastrutture’ e possono persino nascere amori… all’ultimo filo!».

Tra le mille varianti, tuttavia, è sempre la semplicità a trionfare. Il 19% del campione interpellato da Alice Cucina è convinto che un buon piatto di spaghetti al pomodoro sia la ricetta più italiana in assoluto tra i primi piatti che si possono ordinare al ristorante oppure preparare tra le mura domestiche. Seguono, rispettivamente con il 16% e il 14%, i bucatini all’amatriciana e le lasagne, che precedono di poco le trofie al pesto (12%) e gli spaghetti alla carbonara (11%). La sfilata di primi piatti più degli altri meritevoli della «patente tricolore» prosegue quindi con i cannelloni (9%), i tortellini in brodo (5%), il risotto allo zafferano (4%) e, in ultimo, gli gnocchi alla sorrentina e la polenta, ambedue al 2%.

Tra i secondi, invece, sono decisamente i piatti di terra ad ottenere la palma dell’italianità. La bistecca alla fiorentina domina incontrastata in cima alla classifica con il 22% delle preferenze, incalzata dalla parmigiana di melanzane (18%), dalla cotoletta alla milanese (15%), dall’insalata caprese (14%) e dal bollito misto (11%), che si impone sulla carne alla pizzaiola (8%) e sul cotechino (5%). Solo ottava, con il 3% dei consensi, l’impepata di cozze, unica pietanza a base di pesce a rientrare nella top ten dei secondi più rappresentativi della tradizione gastronomica «made in Italy». Meno gettonate, infine, in chiusura di classifica, la trippa alla romana (0,4%) e l’abbacchio con patate (0,2%), due ricette entrambe esportate dalla Capitale in tutto il resto del Belpaese.

Ma non c’è menù che si rispetti senza il dolce. E anche in questo campo l’Italia ha le sue icone dal sapore assolutamente unico e inimitabile. Al primo posto, secondo lo studio di Alice Cucina, si attesta la nutella, commercializzata ormai su scala mondiale, ma tutta italiana, su cui convergono il 21% degli intervistati. Per il 19%, invece, la migliore espressione del talento italico in pasticceria è senza dubbio il gelato, che precede, anche se di poco, il tiramisù (14%) e il cannolo siciliano (11%). E’ la volta, quindi, di una sfilata di dolci partenopei, quali il babà (9%), che si impone sul panettone milanese (7%), mentre quest’ultimo, anche se di poco, ha la meglio sulla pastiera (6%) e sulla sfogliatella (3%). Chiudono la top ten, infine, il sorbetto (2,5%) e la cassata siciliana (1,5%).