19 aprile 2024
Aggiornato 17:00
ANCE a Samoter

«L’aggiudicazione al massimo ribasso è un pericolo»

A rischio qualità delle opere e sicurezza dei lavoratori. «Il massimo ribasso porta delinquenza, perchè non capiamo come si possano realizzare opere con ribassi superiori al 40%, quindi probabilmente succede qualcosa strada facendo»

VERONA - Meno paghi, meno hai: questo è il massimo ribasso. E' tranchant il ragionamento del vicepresidente nazionale di Ance Andrea Marani sul sistema di aggiudicazione al massimo ribasso delle opere pubbliche. Un tema che l'associazione nazionale dei costruttori edili ed i sindacati del settore hanno affrontato insieme questa mattina nell'ambito di Samoter – Salone Internazionale Triennale delle Macchine Movimento Terra, da Cantiere e per l'Edilizia.
Titolo del convegno, «Massimo ribasso non fa sicurezza», a sottolineare che l'appalto superscontato non solo mina alla radice il settore delle costruzioni ma è pericoloso anche per la stessa incolumità dei lavoratori. Una delle parole chiave del Samoter 2011, infatti, è proprio la sicurezza.

«Il massimo ribasso porta delinquenza, perchè non capiamo come si possano realizzare opere con ribassi superiori al 40%, quindi probabilmente succede qualcosa strada facendo- attacca Andrea Marani- noi siamo contrari da tempo, anche perchè le amministrazioni teoricamente risparmiano, ma praticamente spendono di più. Bisogna andare in appalto con un buon progetto e computi metrici estimativi ben dettagliati e a questo punto l'impresa deve solo eseguire correttamente le opere senza ingarbugliare le cose. Noi vogliamo l'aggiudicazione per l'offerta economicamente più vantaggiosa, che garantisce meglio tempi e imprese certe».
«Il massimo ribasso solleva due problemi – commenta l'assessore regionale ai Lavori Pubblici Massimo Giorgetti- da una parte la certezza che l'opera sia realizzata correttamente dall'altra che non si risparmi sulla sicurezza dei lavoratori. Noi come Regione vorremmo vincolare i nostri finanziamenti, almeno quelli sopra i 500 mila euro, all'utilizzo della procedura di aggiudicazione all'offerta economicamente più vantaggiosa».

«Condivido appieno il punto di vista di Ance- ragiona Claudio Valente vicepresidente vicario di Veronafiere- il concetto del massimo ribasso è molto pericoloso non solo per l'esecutività dei lavori, ma anche per la sicurezza sulla quale non si può barare. E quello che è accaduto ad esempio lo scorso anno a L'Aquila dovrebbe far riflettere. E' un approccio che deve essere rivisto».
«Da un punto di vista legislativo c'è una norma chiara del codice dei contratti che dice che tra i criteri di aggiudicazione c'è il massimo ribasso – precisa Massimo Calcagnini Cooordinatore dell'Area Legislazione Opere Pubbliche di Ance- noi riteniamo che per applicare correttamente il massimo ribasso bisognerebbe avere una amministrazione attrezzata che sappia valutare bene la congruità dell'offerta. Ci devono essere dei parametri oggettivi di valutazione. In attesa di tutto questo chiediamo prima di tutto che per l'esclusione automatica delle offerte anomale, il tetto sia portato da 1 milione di euro, come è adesso, alla soglia comunitaria, cioè quasi 5 milioni di euro. Otteniamo un decongestionamento dei ribassi: un conto è aggiudicare ad un massimo ribasso puro, un conto a un massimo ribasso che è frutto di una media. Poi il massimo ribasso si collega al sistema di qualificazione delle aziende: averlo legato, come è ora, al solo fatturato, è chiaro che spinge a prendere commesse ad ogni costo, anche in perdita pur di far figurare un certo volume di fatturato».

«Un sistema di appalto basato sul massimo ribasso- sostiene Stefano Facci della Fillea Cgil e vicepresidente della Cassa Edile di Verona- pone seri dubbi sulla effettiva realizzazione delle opere e sulla reale stima analitica degli oneri per la sicurezza».
All'incontro hanno partecipato imprenditori, rappresentanti sindacali del settore, tecnici tutti concordi nell'affermare che il sistema rischia di penalizzare proprio le aziende che hanno costruito la loro credibilità sulla serietà e la correttezza.