Rehn: Ecco perché l'Italia cresce meno di altri
Il Commissario UE: «E' meno competitiva ed esporta meno in economie emergenti»
BRUXELLES - «L'Italia avrà nel 2011 una crescita del Pil inferiore di mezzo punto percentuale a quella del resto dell'Eurozona perché beneficia meno degli altri paesi dell'euro, e in particolare della Germania, del balzo in avanti del commercio mondiale, a causa della quota più bassa di esportazioni verso le economie emergenti, che stanno registrando alti tassi di crescita, e a causa della perdita di competitività registrata nell'ultimo decennio». Lo ha affermato il commissario oggi a Bruxelles Ue agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, durante la sua conferenza stampa di presentazione delle previsioni economiche intermedie dell'Esecutivo comunitario.
Per Rehn, l'Italia dovrebbe assicurare condizioni di «moderazione salariale» ed «evitare ulteriori perdite di competitività» per poter aumentare il suo potenziale di crescita, mentre «sono essenziali» le riforme strutturali e «la continuazione dei suoi piani di consolidamento di bilancio», e in particolare il ritorno alla diminuzione dell'alto debito pubblico, «per preservare la fiducia degli operatori economici e dei mercati finanziari».
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