20 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Fiera Milano

Italian Market Overview, un asset per tutti gli espositori presenti a Bit 2011

Dalla innovativa ricerca targata Bit chiavi di lettura su destinazioni, origini, trend e capacità di spesa che aiuteranno gli espositori internazionali a orientare la loro offerta

MILANO– Quest’anno BIT – Borsa Internazionale del Turismo mette a disposizione degli espositori presenti alla 31a edizione, che si inaugura oggi e prosegue fino a domenica 20 febbraio al quartiere fieramilano a Rho, uno strumento in più per comprendere il mercato italiano.

È la Italian Market Overview, uno strumento di marketing intelligence capace di rendere più efficace in termini di business il momento fieristico. Pensato per gli espositori esteri e utile anche a quelli italiani, l’overview offre uno scenario integrale e chiavi di lettura valide per supportare le considerazioni commerciali e individuare interlocutori e partner appropriati sul mercato italiano, confermando la storica capacità di Bit di orientare la manifestazione e gli strumenti disponibili alle opportunità di business. Aggiornato a ottobre 2010, lo studio evidenzia non solo il potenziale del mercato turistico, ma anche alcuni segnali e trend emersi nel corso dell’anno.

Da gennaio a ottobre 2010, i pernottamenti all’estero degli italiani sono stati 51.344.000, in crescita del +4,5% sul corrispondente periodo del 2009, in linea con il trend positivo del medio termine. Quanto a spese di viaggio, l’Italia si conferma sesto mercato mondiale, una posizione di assoluto interesse per gli Operatori: oltre 17,8 miliardi di dollari spesi nel periodo gennaio-ottobre 2010, in aumento del +2% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Nelle modalità di spesa, nel complesso gli italiani si confermano tradizionali: la fetta maggiore, oltre 10 miliardi di euro, va agli hotel e villaggi vacanze, mentre temporalmente le spese si concentrano soprattutto nei mesi di luglio e agosto.

Ma da dove vengono e dove vanno gli italiani che viaggiano all’estero? La più importante regione d’origine dei viaggiatori italiani è la Lombardia (30% del totale nel 2009) seguita dal Friuli Venezia Giulia con il 14%, generando rispettivamente oltre 24 milioni e 6,6 milioni di pernottamenti. Gli italiani si sono diretti principalmente, nell’ordine, verso Francia, Spagna, USA, Regno Unito, Grecia e Germania ma anche verso Romania, Austria, Egitto e Brasile. E se le tre sul podio in termini di numero di pernottamenti si dividono rispettivamente circa 31 milioni (Francia), 19 milioni (Spagna) e quasi 15 milioni (USA), i soldi dei viaggiatori italiani all’estero vanno però soprattutto in Germania, Stati Uniti, Regno Unito, seguiti da Francia, Cina. A livello di macroregioni la parte del leone la fa sempre il Vecchio Continente, che assorbe da solo 28,7 miliardi di euro tra gennaio e ottobre 2010.

Riguardo alle modalità di prenotazione, in generale gli italiani confermano la loro fiducia nelle agenzie di viaggi: quando si muovono all’estero, oltre un terzo (più del 33%) dei nostri connazionali sceglie il viaggio tramite questo canale, soprattutto se si tratta di pacchetti. Gli italiani ricorrono invece più spesso alla prenotazione online per acquistare solo il trasporto (13,7%) o solo il pernottamento (13,1%).

La ricerca segnala anche alcuni trend e segmenti di mercato importanti. Tra le tendenze si conferma la crescita dei viaggi tematici: dalle immersioni al wellness, dagli sport in generale all’arte e cultura, gastronomia ed eventi. Le nuove generazioni si rivolgono a mete più originali e trendy e viaggiano in maniera più destagionalizzata, mentre glianziani si delineano sempre più come un target specifico. Nella scelta aumenta l’importanza di Internet e del passaparola (anche legato ai social network), mentre riguardo al budeg il 2010 mostra un leggero incremento: il budget medio degli italiani per un viaggio è di 2.132 euro, quarto in Europa dopo quelli di britannici, belgi e austriaci.

Riguardo ai segmenti, non conoscono crisi i viaggi di nozze, per i quali gli italiani scelgono vacanze lunghe (oltre 3 settimane) e a lunga distanza, spendendo mediamentetra i 5 e i 10.000 euro. Tra le destinazioni,si affacciano sempre più Paesi Africani, come Kenya, Tanzania, Sudafrica e le vicine isole Seychelles o Madagascar.

Inoltre, la crisi non ha effetti sui prodotti di lusso. Il segmento mostra segnali di recupero dopo il calo subito nel 2009 a seguito della crisi: in Europa, i viaggiatori che spendono più di 2.500 euro, pur rappresentando solo il 5%, generano il 27% del fatturato. Bene anche le crociere, con 23,8 milioni di passeggeri e una crescita del 9%.

ll comparto business travel sembra invece risentire dell’onda lunga della recessione mondiale (-7,5% e 2,5 millioni di viaggi in meno).

L’overview è corredata da una serie di dati e informazioni di specifico interesse pratico per gli operatori. La struttura della distribuzione in particolare evidenzia la presenza di circa 400 tour operator, dei quali 173 generalisti. Tra le specializzazioni, oltre un terzo (34%) dei T.O. si focalizza sull’Europa, seguita da Sudamerica (17%), Asia (16%) Africa (15%) e Italia (12%). Nel 2009 le agenzie di viaggi sono oltre 13.000 (+4%). Sempre più dinamici i network di agenzie e gli operatori online, che non sostituiscono le agenzie ma le integrano: il 40% del loro fatturato viene proprio dagli agenti di viaggi. La diffusione del pc nelle case italiane rimane sotto la media europea, ma 4,5 milioni di italiani dichiarano di utilizzare gli smartphone per accedere a Internet e l’e-commerce nel 2010 appare in crescita,+14% con transazioni per un valore di 6,5 miliardi di euro.