19 agosto 2025
Aggiornato 00:30
Settore pesca-acquacoltura

Pesca, tutti i controlli del 2010 della Guardia Costiera

l Corpo delle Capitanerie di Porto ha presentato oggi a Roma i risultati dell'attività 2010: oltre 121mila i controlli che hanno portato al sequestro di circa 425mila chili di prodotti ittici

ROMA - Pesca in zone vietate, cattura di novellame, impiego di impianti abusivi, offerta di pesce in cattivo stato di conservazione o con etichettatura non a norma di legge. Queste le frodi principali che gli uomini del Corpo delle Capitanerie di Porto si sono trovati davanti nel corso degli oltre 120mila controlli svolti nel 2010. L'attività della Guardia Costiera è stata presentata oggi dal ministro per le Politiche Agricole e Forestali, Giancarlo Galan, nel corso di una conferenza stampa a Roma.

Il Ministro ha sottolineato il forte impegno contro l'illegalità nella pesca in tutte le sue sfaccettature precisando come «le sanzioni amministrative e pecuniarie non siano più deterrente per chi non rispetta le leggi. Occorre creare un circolo virtuoso dove chi pesca chili di tonno rosso sotto taglia minima o chi distrugge ecosistemi marini per soddisfare le libdini culinarie di alcuni non sia considerato un furbo ma un delinquente». In particolare, le Capitanerie di Porto hanno spiegato come si stia valutando con l'Europa lo strumento del ritiro delle licenze dopo 5 infrazioni. Galan ha inoltre accennato la proposta della» creazione di un numero verde per la segnalazione degli abusi».

«D'altra parte - ha aggiunto Galan - l'importanza di prevenire la pesca illegale è essenziale per molteplici motivi tra cui garantire la tutela del consumatore: la necessità sempre più sentita di impedire che il cittadino venga colpito sia nei risparmi che nella salute è dimostrazione di una politica di prossimità che considero prioritaria».

Il Ministro ha definito «intensa» l'attività svolta dalla Guardia Costiera parlando degli oltre 120mila controlli del 2010 lungo tutta la filera: dal mare (1.280) ai punti di sbarco (1.887) dai grossisti (390) ai mercati (508) e GDO (636) alle pescherie (1.566) e ristoranti (1.066). Ammontano a oltre 5mila le sanzioni amministrative per un valore di 7,2 milioni di euro. Sono state invece 1.470 le sanzioni penali e 424.287 i chilogrammi di prodotti sequestrati. La violazione più diffusa ha riguardato la tracciabilità con 2.122 sanzioni elevate. Seguono le violazioni igienico sanitarie (764) e la pesca illegale (725).

Tra le operazioni più importanti del 2010 da segnalare è l'azione «Mediterraneo«caratterizzata da una prima fase denominata «Talasso» ad ottobre dove oltre 8.200 ispezioni hanno portato al sequestro di circa 51mila chilogrammi di pesce e una seconda fase chiamata «Onda d'urto». In questo caso i controlli sono stati circa 12mila, sono state elevate 902 sanzioni amministrative per un valore di 1,3 milioni di euro e sequestrati 214mila chili di prodotto.

Proprio durante le festività natalizie si sono intensificati i controlli e di conseguenza le frodi scoperte. Basti citare i 40mila chili di prodotti ittici vari trovati a Ischitella (CE) in cattivo stato di conservazione. O i 27.200 chili di acciughe salate sequestrati a Palermo detenute in un deposito privo di autorizzazione sanitaria. E ancora: oltre 3mila chili di alici congelate in cattivo stato di conservazione riscontrate ad Acquaviva (AP).