Spagna, il caos dei cieli danneggia l'immagine del paese in crisi
Lo stato d'emergenza ristabilisce l'ordine: ma è già tardi? Il turismo rappresenta l'11% del PIL spagnolo. Si teme per il «brand» Spagna costruito negli ultimi 15 anni
ROMA - Deficit alle stelle, disoccupazione al 20%, dubbi sulla tenuta delle finanze pubbliche e timori di contagio sulla zona euro: e ora, come se non bastasse, almeno due giorni di caos dei cieli con ripercussioni a catena in mezzo mondo. La Spagna teme il danno di immagine che lo 'sciopero selvaggio' dei controllori di volo potrebbe avere sul turismo, che rappresenta circa l'11% del pil, in un momento delicatissimo per il governo di Madrid, impegnato nella difficile impresa di convincere gli osservatori internazionali e i mercati dell'affidabilità del sistema-Paese .
Migliaia di notizie sui media di tutto il mondo, dal New York Times ad Al-Jazeera: con speciale enfasi sulla misura draconiana - lo stato di emergenza con applicazione del codice penale militare - con cui il governo Zapatero è riuscito a ristabilire il controllo della situazione, a prezzo però di far riaffiorare i fantasmi del passato autoritario della Spagna. «Ci sono conseguenze economiche molto serie e qualcuno le dovrà pagare», ha detto oggi alla radio Cadena Ser il segretario generale al Turismo e Commercio interno, Joan Mesquida, «questa situazione ha fatto traboccare il vaso».
E' un 'brand', la cosiddetta «Marca Espana», affermatasi con successo all'estero dagli anni '90 in poi, che rischia di essere messa in discussione: «Lo sciopero dei controllori aerei colpisce gravemente l'immagine della Spagna e la nostra economia», hanno affermato oggi la Confederazione degli imprenditori spagnoli e quella delle aziende alberghiere, in un comunicato congiunto dai toni allarmati.
Così, il principale quotidiano spagnolo El Pais osserva come il New York Times scriva che «ci si aspetta che lo sciopero provochi enormi perdite nel settore del turismo, che rappresenta l'11% del pil». Sul sito della Frankfurter Allgemeine Zeitung le informazioni sullo sciopero sono collegate a quelle sulla crisi economica del paese iberico, in particolare sulla privatizzazione degli aeroporti decisa ieri dal governo spagnolo. E lo stesso Wall Street Journal, la 'bibbia' dei mercati, sottolinea il collegamento fra questa decisione dell'esecutivo e la protesta selvaggia iniziata ieri sera.
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