10 dicembre 2024
Aggiornato 22:00
Sciopero controllori

Il Governo spagnolo dichiara lo stato di emergenza

Ryanair e Iberia hanno cancellato tutti i voli fino a domani. La protesta è avvenuta alla vigilia di un lungo fine settimana di vacanza e ha lasciato a terra almeno 330.000 persone

MADRID - Per la prima volta da quando in Spagna è tornata la democrazia, il governo di Madrid proclama lo stato di emergenza nazionale, e lo fa contro lo sciopero selvaggio dei controllori di volo, che ha paralizzato lo spazio aereo della penisola iberica: lo ha annunciato il ministro degli Interni di Madrid, Alfredo Perez Rubalcaba.
In base allo stato di emergenza - imposto per una durata di 15 giorni - i controllori di volo possono essere precettati e la mancata presenza sul posto di lavoro potrà essere considerata un reato penale con la conseguente pena detentiva, ha spiegato Rubalcaba rispondendo a una domanda precisa dei giornalisti sulle eventuali conseguenze giuridiche dello sciopero.
«Ci troviamo di fronte a un gruppo di lavoratori che abusano della loro posizione particolare per difendere dei privilegi che il governo non può accettare, men che meno sotto un ricatto ai cittadini e allo stesso governo» ha continuato Rubalcaba, che ha chiesto scusa a tutti i viaggiatori per i disagi causati dall'agitazione.

In tarda mattinata sia la compagnia di bandiera Iberia che Ryanair hanno fatto sapere che cancellano tutti i voli di oggi di e per le destinazioni spagnole. Ryanair ha incluso nel bando anche i voli da e per gli scali dei Portogallo.
L'Iberia ha cancellato tutti i voli interni fino alle 6 di domani mattina. La compagnia di bandiera spagnola ha invitato i passeggeri a non recarsi negli aeroporti e tutti coloro che si trovano negli scali a tonare a casa o in albergo. Ryanair ha annunciato la sospensione dei voli sul suo sito, precisando di essere stata informata sul fatto che «lo spazio aereo spagnolo non riaprirà prima di questa sera tardi». Ryanair fa sapere che diffonderà in serata un aggiornamento sulla situazione.

La protesta è avvenuta alla vigilia di un lungo fine settimana di vacanza e ha lasciato a terra almeno 330.000 persone.
I controllori di volo hanno abbandonato il loro posto di lavoro nell'ambito di una lunga controversia sulle loro condizioni di lavoro con la società Aena e dopo l'approvazione da parte del governo delle misure di austerità, che prevedono anche una parziale privatizzazione degli aeroporti.