Spagna, traffico aereo in mano all'esercito per lo sciopero
Madrid minaccia lo stato di emergenza, stamattina riunione del Governo
MADRID - L'esercito ha assunto il controllo dello spazio aereo spagnolo dopo lo sciopero a sorpresa dei controllori di volo e questa mattina il governo di Madrid si riunirà per decidere se dichiarare lo stato di emergenza per costringerli a tornare al loro posto di lavoro.
La protesta è avvenuta alla vigilia di un lungo fine settimana di vacanza e ha lasciato a terra almeno 330.000 persone. Il governo è stato infatti costretto a chiudere l'aeroporto di Madrid e diversi altri scali del Paese.
Circa sei ore dopo dall'inizio della protesta, il vicepremier Alfredo Perez Rubalcaba ha quindi annunciato che il ministero della Difesa aveva «assunto il controllo del traffico aereo di tutto il territorio nazionale». Ribalcaba ha quindi fatto sapere che, se oggi i controllori di volo non torneranno al loro posto di lavoro per garantire la ripresa dei voli, il premier Jose Luis Rodriguez Zapatero dichiarerà lo stato di emergenza nazionale per costringerli a riprendere l'attività lavorativa. «Se un controllore non si presenterà al suo posto di lavoro verrà subito arrestato e accusato di un crimine che potrebbe tradursi in una dura condanna carceraria», ha aggiunto.
La compagnia di bandiera Iberia ha annunciato la sospensione di tutti i voli in partenza e in arrivo da Madrid fino ad almeno le 11 di questa mattina.
I controllori di volo hanno abbandonato il loro posto di lavoro nell'ambito di una lunga controversia sulle loro condizioni di lavoro con la società Aena e dopo l'approvazione da parte del governo delle misure di austerità, che prevedono anche una parziale privatizzazione degli aeroporti.
- 15/02/2019 Alitalia, alla fine per salvarla serve sempre lo Stato
- 12/10/2018 Di Maio ha cambiato idea su Alitalia? E soprattutto, per l'Europa si può nazionalizzare?
- 12/10/2018 Una newco con Tesoro e Ferrovie: il progetto di Di Maio per far tornare lo Stato azionista di Alitalia
- 12/02/2018 Disastro Alitalia, ovvero quei 12,5 mld di soldi pubblici bruciati in 10 anni