Bonanni: la Cisl pronta ad altre intese che in cambio di flessibilità garantiscano occupazione
«L'avvio dell'accordo di Pomigliano consentirà anche lo sblocco del piano complessivo della Fiat sugli altri stabilimenti italiani»
ROMA - «Il trasferimento della produzione della Panda dalla Polonia a Pomigliano e l'avvio degli investimenti rappresentano un successo del sindacato partecipativo e non antagonista». Così il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, in una intervista a Pol.is, rivista trimestrale di cultura politica, parla della «svolta storica» rappresentata dalla vicenda su Pomigliano. «L'avvio dell'accordo di Pomigliano consentirà anche lo sblocco del piano complessivo della Fiat sugli altri stabilimenti italiani», sostiene il leader della Cisl, sottolineando il «segnale di fiducia nei confronti del Mezzogiorno» e, «sul piano internazionale, per tutto il Made in Italy». Per questo, dice, «spero che altre imprese seguano l'esempio della Fiat di riportare le produzioni in Italia, sfidando i profeti di sventura, le chiusure ideologiche e politiche di una minoranza rissosa che pensa di poter risollevare le sorti del nostro Paese solo con le chiacchiere». «Peraltro», afferma ancora Bonanni, «l'accordo di Pomigliano (non sottoscritto dalla Fiom) di sicuro e' un 'apripista' per l'avvio di altri accordi aziendali e territoriali che migliorino i salari e facciano leva su sgravi contributivi e fiscali». Ecco perché, «come e' avvenuto per Fiat, la Cisl - aggiunge - e' pronta a sottoscrivere intese dove, in cambio di una maggiore flessibilità, si salvaguardi l'occupazione, anzi la si aumenti, riportando il lavoro in Italia e attraendo, magari, anche investimenti dall'estero».
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