Berlusconi: in Italia il costo del lavoro è «altissimo»
Il Premier replica alle parole di Marchionne: «Patriottismo è restare. Il sindacato è limitativo per le aziende»
BRUXELLES - Una «verità» che vale «oggi e domani», ovvero che in Italia il costo della manodopera «è altissimo» e la presenza del sindacato comporta «regole molto limitative» per l'azienda. Silvio Berlusconi commenta così le affermazioni di Sergio Marchionne sui costi che la Fiat sostiene per restare ad operare in Italia: «Se sono un industriale che resta in Italia per un sentimento patriottico, è un fatto da considerare positivamente e da apprezzare perche in India e Cina avrei condizioni più favorevoli», afferma il presidente del Consiglio lasciando il palazzo del Consiglio Europeo a Bruxelles.
Il ruolo dei sindacati - A giudizio del premier, dunque, «Marchionne ha detto una verità dell'oggi e del domani. Non ha detto che la Fiat non ha avuto aiuti dall'Italia: sappiamo che la Fiat è stata molto aiutata ma è importante per l'Italia». Ma questo appartiene al passato: «Oggi c'è un altissimo costo della manodopera» e nell'azienda «ci sono presenze sindacali che comportano un modus operandi tra aziende e maestranze con regole molto limitative per l'azienda».
Conclude sul punto Berlusconi: «In Cina la manodopera costa meno, è meno soggetta a direttive sindacali e ha un lavoro che rende ancora di più. Bisogna tenerlo presente».
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