26 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Vertice G20

«Separati in casa» G7 e giganti emergenti a summit finanze

Riunioni ristrette prima dei lavori, restano divergenze sulla politica monetaria

GYEONGJU - Se le divisioni che si sono create tra le grandi economie globali non fossero state abbastanza evidenti, a proclamarle ufficialmente è stata l'architettura a «camere separate» che ha preceduto l'avvio del vertice finanziario del G20, che raggruppa paesi avanzati e giganti emergenti. A Gyeongju, in Corea del Sud, a sorpresa i paesi del G7 - le economie avanzate occidentali più il Giappone - si precedentemente sono riuniti tra loro, ma altrettanto hanno fatto Cina, India, Brasile e Russia, i cosiddetti paesi 'Bric'. Secondo quanto riferito da un funzionario della delegazione indiana, DS Malik, si sono visti per discutere temi di comune interesse, che evidentemente escludono i paesi avanzati, tra cui la riforma delle quote di rappresentanza nel Fondo monetario internazionale.

«La guerra dei cambi» - Ma in realtà la questione che appare come il nodo più spinoso tra Usa, Ue, Giappone e G7 in genere, da una parte, e i giganti emergenti dall'altra è quella dei cambi valutari. Da settimane si teme una sorta di 'guerra globale' sulle valute, che potrebbe vedere diversi grandi paesi puntare sul tenere basse le loro divise per favorire l'export, in una fase in cui la ripresa globale sembra indebolirsi. Oggi a tornare subito alla carica è stato il segretario di Stato Usa al Tesoro, Timothy Geithner, chiedendo che i paesi con ampi avanzi di partite correnti - vedi la Cina - procedano a riforme delle loro politiche sulle monete. Non ha esplicitamente citato il Dragone, ma l'allusione è evidente a tutti e il pressing di Washington potrebbe riaccendere le irritazioni di Pechino.