Maroni: isolare i violenti, sindacato sia responsabile
Il Ministro degli Interni a Repubblica: «Rischio che si usi il corteo per altri scopi». Landini: «Non vogliamo i violenti»
ROMA - «Io non voglio incidenti e lo dico anche nell'interesse della Fiom. In momenti come questo serve una presa di distanza dai violenti da parte di tutti i soggetti democratici». In un'intervista a Repubblica, il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, torna a parlare dei rischi di infiltrazioni di violenti nella manifestazione di sabato prossimo a Roma, organizzata dalla Fiom. «Io comunque - spiega Maroni - faccio rifermento al vostro articolo. L'allarme è del Copasir e dei servizi».
RISCHIO INFILTRATI - «Il problema - aggiunge Maroni - non è la Fiom. Ma quelli che vogliono utilizzare il corteo per infiltrarsi tra le 50-60mila persone che parteciperanno alla manifestazione». Quanto poi ai gruppi di alcuni centri sociali che hanno annunciato la loro presenza a Roma, Maroni aggiunge: «Noi sappiamo che da Firenze un gruppo di anarchici è intenzionato a raggiungere Piazza San Giovanni. Per fare cosa? Solo per ascoltare? So anche che si stanno muovendo quelli di Askatasuna, quelli che a Torno hanno tirato un fumogeno a Bonanni. Devo preoccuparmi oppure no?». Secondo Maroni «il rischio è che qualcuno utilizzi il corteo per scopi violenti. Io non temo il confronto aspro. Temo l'utilizzo del corteo da parte di chi vuole fare violenza a prescindere dai contenuti».
LANDINI - I «violenti non sono invitati né alla manifestazione né a venire a Roma». Così il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, in vista del corteo delle tute blu della Cgil che si svolgerà domani nella Capitale.
«La manifestazione - ha precisato Landini - vuole unire tutti coloro che rivogliono mettere al centro il mondo del lavoro e il rispetto dei diritti». Quanto alle dichiarazioni del ministro dell'Interno, Roberto Maroni, secondo cui ci sarebbero pericoli di infiltrazioni durante la manifestazione, Landini ha ribadito: «E' responsabilità del ministero dell'Interno garantire la sicurezza».