Fippa: il grano non sarà solo italiano
Lo sostiene la Federazione italiana panificatori (Fippa), che replica così all’odierna nota della Coldiretti
ROMA - Sul decreto ‘agricoltori-panettieri’ la Coldiretti fa orecchie da mercante e fornisce una replica inesatta. Infatti, oltre a non esservi traccia dell’enorme handicap fiscale da noi contestato, la nota è inesatta perché non è vero che il pane dell’agricoltore sarà di solo grano italiano. Lo sostiene la Federazione italiana panificatori (Fippa), che replica così all’odierna nota della Coldiretti. Il decreto infatti esprime un concetto di prevalenza e non di esclusività del ‘prodotto agricolo’. Il grano sarà quindi solo in prevalenza dell’azienda agricola «nei limiti del doppio delle quantità prodotte in proprio dall'imprenditore agricolo». In sintesi, la quantità minima della produzione propria sarà del 50% mentre il resto sarà acquistato esternamente, allo stesso modo dei panificatori. E poiché l’Italia non è autosufficiente relativamente al proprio fabbisogno di frumento, le farine acquistate proverranno inevitabilmente anche dall’estero.
AGRICOLTORE-PANETTIERE - C’è infine – ha aggiunto la Federazione italiana panificatori - un bizzarro presagio sostenuto dalla Coldiretti, ovvero il previsto aumento delle vendite del pane per effetto della nuova figura dell’agricoltore-panettiere. Per decennale esperienza ci permettiamo di dissentire da un’affermazione – fatta da parte di chi non ha mai realizzato il pane - che prescinde totalmente da qualsiasi analisi di mercato e abitudine al consumo. Ma soprattutto, la Coldiretti ignora che in fatto di qualità e tipicità del prodotto, i panificatori italiani sono considerati tra i migliori produttori di pane al mondo e sono presenti capillarmente in tutte le province e i comuni italiani.
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