19 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Il caso Fiat

Conti: in Italia si può investire, anche nel Mezzogiorno

Lo sostiene l'amministratore delegato dell'Enel in un'intervista a Repubblica: «In Enel 6 anni fa un positivo Patto per sviluppo»

ROMA - Non è una missione impossibile fare buoni investimenti in Italia, e anche nel Mezzogiorno si possono trovare «collaborazione e buona volontà». Lo sostiene l'amministratore delegato dell'Enel, Fulvio Conti, che si mostra meno scettico del numero uno della Fiat, Sergio Marchionne, sulle difficoltà di investire e produrre nel paese, ostacoli che renderebbero necessario un «nuovo patto sociale». In Italia, secondo Conti, «si può investire, con la collaborazione delle parti sociali, con quella della classe politica».

PATTO PER LO SVILUPPO - «Un nuovo 'patto per lo sviluppo' - spiega il Ceo dell'Enel in un'intervista alla Repubblica - io l'ho chiesto sei anni fa. Con risultati positivi che si possono vedere e misurare: investiamo tra i 3 e i 5 miliardi l'anno in Italia. Siamo riusciti a completare progetti importanti - sottolinea - come la centrale a carbone a Civitavecchia, a breve apriremo il cantiere per i rigassificatore di Porto Empedocle e stiamo rafforzando la centrale di Brindisi». Sempre al Sud «ci sono progetti sulle rinnovabili, come la centrale solare a concentrazione di Priolo e a Catania, con Sharp e StMicrolectronics, costruiremo uno stabilimento di produzione di pannelli fotovoltaici, la più grande realtà produttiva nel settore in Europa».
«Certo - aggiunge Conti - si può migliorare: l'atarassia burocratica, specie a livello locale, è ancora forte e abbiamo bisogno di delegificare, ma abbiamo trovato collaborazione e buona volontà anche al Sud».