27 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Vendita di case

Usa, mercato immobiliare a picco

In luglio calo record nelle vendite di case: -27%. Ai minimi da 15 anni. Dow Jones sotto quota 10 mila punti. Washington: «La ripresa? Serve tempo»

NEW YORK - Dal mercato immobiliare americano sono arrivate oggi pessime notizie, che gettano un'altra ombra negativa sulla già fragile ripresa economica. Le vendite di case esistenti e già occupate in precedenza sono infatti diminuite al minimo degli ultimi 15 anni, e hanno registrato il calo mensile più forte da quando il dato ha iniziato ad essere rilevato nel 1968.
La National Association of Realtor ha detto che le vendite sono calate del 27,2% a 3,83 milioni complessivi nel mese di luglio. Il mese precedente il livello era stato di 5,26 milioni, mentre gli analisti avevano previsto un calo inferiore a 4,6 milioni. E' stato il ribasso mensile più forte dal 1968, il primo anno in cui il dato è stato rilevato.

4 MILIONI DI CASE INVENDUTE - Le vendite di case negli Stati Uniti avevano vissuto un breve momento di ripresa questa primavera, quando il governo ha offerto incentivi fiscali. Ma da quando il programma federale è terminato il 30 aprile il mercato ha faticato moltissimo. All'attuale ritmo di vendita ci vorranno in media oltre 12 mesi per collocare sul mercato i 4 milioni di case invendute negli Stati Uniti. Un tempo di smaltimento delle scorte così alto non si registrava da oltre dieci anni, ed è più del doppio di un livello considerato salutare, pari a circa sei mesi.
Une delle ragioni dello stallo del mercato è che venditori e acquirenti non vogliono fare la prima mossa. Molti venditori sono riluttanti ad abbassare i prezzi, mentre gli investitori esitano a spendere, aspettandosi che i prezzi possano calare ancora. «E' una profezia che si autorealizza», ha detto Aaron Zapata, un agente immobiliare di Brea, California. «Se tutti i compratori hanno la percezione che i prezzi caleranno, smettono di fare offerte e i prezzi calano». Il mercato immobiliare è inoltre azzoppato dalla debole ripresa economica. Con un tasso di disoccupazione al 9,5% molti potenziali acquirenti temono di non riuscire ad avere un lavoro per pagare il mutuo.
Non a caso le vendite sono state particolarmente deboli nelle fasce più basse del mercato. Nel Midwest per esempio, le vendite di case con un prezzo tra i 100.000 e i 250.000 dollari sono calate quasi del 47 per cento. Il prezzo mediano è stato di 182.600 dollari, un rialzo dello 0,7% rispetto da un anno fa, ma uno 0,2% in meno rispetto a giugno.

LA CASA BIANCA - Dati che preoccupano il governo americano: «Il crollo ai minimi degli ultimi 15 anni delle vendite di case esistenti mostra come ci sia ancora del lavoro da fare per migliorare e sostenere l'economia», ha detto il portavoce della Casa Bianca, Bill Burton.

LE REAZIONI IN BORSA - La notizia ha provocato una giornata di grande nervosismo nelle Borse mondiali. L'ennesimo dato negativo dell'economia Usa, quello sul mercato immobiliare di luglio, ha segnato un calo all'1,70% finale. Ma per più di un'ora si è temuto il crollo. Debacle che c'è stata sul mercato azionario di Atene (-3,42%) e soprattutto su quello di Dublino, in ribasso finale del 5,36%, mentre tra le Borse principali la più pesante è risultata Parigi, che ha perso l'1,75%. Le vendite, già consistenti per tutta la seduta, sono scattate proprio dopo che il dato sulla compravendite delle case. Il problema è che la ripresa del settore immobiliare è strettamente legata al mercato del lavoro ed evidentemente non bastano gli attuali tassi d'interesse, ai minimi storici, a rilanciare il settore. Così anche Wall Street ha accusato il colpo in avvio, per poi limare le perdite dopo qualche ora di contrattazioni.