30 luglio 2025
Aggiornato 13:30
Lunedì in Aula Camera

Manovra, ok senza modifiche in commissione

Via libera definitivo entro giovedì. Pd: «Occasione persa»

ROMA - Via libera senza modifiche della commissione Bilancio della Camera alla manovra di correzione dei conti per il 2011 e il 2012. La commissione ha respinto tutti gli emendamenti presentati dai deputati di maggioranza e opposizione e ha votato il mandato al relatore a riferire in Aula. Il provvedimento approderà in Assemblea di Montecitorio lunedì della prossima settimana per essere approvato definitivamente entro giovedì 29 luglio con un nuovo voto di fiducia e nella stessa versione licenziata dal Senato.

Secondo un calendario dei lavori ancora non ufficiale la fiducia dovrebbe essere posta dal governo martedì ed essere votata mercoledì. Il giorno successivo si passerà invece all'esame degli ordini del giorni e all'ok finale.

Soddisfazione per i lavori della commissione è stata espressa dal governo che è riuscito nel suo intento di blindare il testo. «E' andata bene - ha detto il sottosegretario all'Economia Luigi Casero - sono stati respinti tutti gli emendamenti e c'è stata grande unità dalla maggioranza. Anche l'opposizione ha fatto un lavoro costruttivo». Anche per il relatore, Gioacchino Alfano (Pdl), «è stato fatto un lavoro costruttivo e sono state affrontate questioni importanti, alcune delle quali saranno trasformate in ordine del giorno. Alcuni odg - ha riferito - saranno bipartisan, firmati da maggioranza e opposizione».

Secondo il Pd, invece, la manovra è «sbagliata» e il governo «ha perso l'occasione di accogliere emendamenti costruttivi utili soprattutto perchè il Paese è in difficoltà». Il Pd teme che questa manovra «non sia risolutiva. L'appuntamento - ha affermato il capogruppo in commissione Bilancio Pier Paolo Baretta - è ora per l'Aula la prossima settimana e poi a settembre per la nuova legge di stabilità».

Tra le principali novità in arrivo con il decreto da circa 25 miliardi, il blocco degli stipendi per i dipendenti pubblici, la riforma delle pensioni e i tagli per Regioni, Province e Comuni. In arrivo anche la riduzione degli stipendi dei manager pubblici, una la stretta sull'evasione fiscale e le assicurazioni, tagli ai ministeri e ai costi della politica. Entrano anche le norme per la libertà d'impresa, i rincari dei pedaggi autostradali e la sanatoria per oltre 2 milioni di 'case-fantasma'.