Philips Morris sotto accusa: sfrutta il lavoro minorile in Asia
L'azienda nel mirino delle associazioni per i diritti umani. Bambini al lavoro nelle piantagioni di tabacco in Kazakhstan
NEW YORK - Philip Morris è nel mirino delle associazioni per i diritti umani. E' accusata di sfruttamento del lavoro minorile. Secondo il New York Times, Human Right Watch sta pubblicare un rapporto in cui si denuncia l'uso di forza lavoro minorile nella piantagioni di tabacco che riforniscono le fabbriche di sigarette di Philip Morris in Kazakhstan.
Secondo l'indagine, solo una piccola parte del tabacco acquistato dalla multinazionale è coltivato in Kazakhstan, e le sigarette prodotte con quel tabacco non superano i confini degli ex stati sovietici dell'Asia Centrale. Philip Morris si difende: «siamo fermamente contrari al lavoro minorile», ha detto al New York Times Peter Nixon, portavoce della società.
Anche se il lavoro minorile è molto diffuso tra gli agricoltori dell'Asia Centrale, Human Right Watch fa notare che le piantagioni di tabacco sono un ambiente particolarmente pericoloso per la salute dei bambini. In una giornata di lavoro, rivela lo studio, si respira una quantità di nicotina pari a 36 sigarette.
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